Dettagli Recensione
Sopdet
Se con Esbat la relazione tra la storia narrata nel libro e la storia del manga da cui è stata presa l'ispirazione era marcata, e consentiva quindi a chi già conosceva il manga di capire maggiormente alcune dinamiche, con Sopdet questo legame diventa più sottile e permette all'autrice di liberare la fantasia nella creazione di un sequel che ha ormai vita propria!
"Sopdet" è un romanzo con tanti strati sovrapposti, sia ambientali che temporali. Anche se si snoda effettivamente in uno spazio di 70 giorni, il presente si unisce al passato creando vari viaggi nel tempo che porteranno la narrazione prima all'anno 1915, poi all'anno 1945, e infine all'anno 1977, ma tutto questo creando un parallelismo con il presente del ventunesimo secolo e alternando presente e passato con grande maestria.
Ancora una volta Lara Manni si dimostra un'autrice di raro talento e fantasia, creando una storia incredibile e unica, ricca di intrecci, dalla trama complessa, multisfaccettata, ma al tempo stesso scorrevole e capace di destare in pieno l'interesse del lettore. Il suo stile di scrittura è estremamente ricercato e poetico, donando a volte la sensazione di un esercizio di stile ben riuscito, degno di un Baricco in pieno rigoglio artistico, tanto per citare un esempio. Non starò qui a farvi un riassuntino del contenuto del libro, in primo luogo perché non amo particolarmente i riassunti, ma soprattutto, perché la trama è talmente particolare, che non sarei proprio da dove iniziare. Secondo me l'unico modo di farsi un'idea sul romanzo è leggerlo!!!
Rispetto al precendente "Esbat" ho trovato "Sopdet" un'opera più matura, soprattutto a livello di scrittura e di concatenamenti della storia, ma, non per questo, a mio avviso migliore. Nonostante le tantissime caratteristiche positive che mi hanno fatto apprezzare il romanzo, "Sopdet" ha una storia parecchio visionaria e complicata, che non sempre è riuscita a convincermi pienamente. Alcuni passaggi li ho trovati forzati, altri confusi, ma soprattutto, la caratteristica che accomuna tutto è il suo essere, a conti fatti, "fuori da ogni logica". Mi è sembrato quasi di compiere un viaggio all'interno di un sogno, dove alcune immagini appaiono vividissime e reali, ma al tempo stesso ci sono situazioni ovattate che non risultano essere pienamente a fuoco. Non sono tanti i libri ad avermi dato simili sensazioni, e quindi per me è particolarmente difficile dargli un giudizio, perché, nonostante questi difetti che ho riscontrato (ma non saprei neanche se chiamarli difetti, dato che Lewis Carroll con i suoi romanzi nonsense è diventato uno dei più grandi scrittori di fantasia del diciannovesimo secolo) "Sopdet" rimane una storia capace di affascinare e lasciare un segno tangibile nel percorso di ogni lettore.