Dettagli Recensione
A volte succede
A volte succede.
Succede che entri in libreria per comprare un libro ben preciso, ed esci con un altro, di tutt’altro genere.
Oppure succede che sei lì che giri, senza alcunché di preciso in mente, e vieni attratto da un dorso di copertina dal colore improbabilmente giallo-verde, da un libro incastrato malamente in mezzo ad altri su uno scaffale un po’ in disparte.
E scocca la scintilla. Vuoi dare una possibilità a quel libro che sembra capitato lì suo malgrado.
E lui ti ripaga, perchè senza saperlo hai appena messo le mani su un piccolo gioiello.
A volte capita. A volte si è fortunati.
Come ha scritto ottimamente chi mi ha preceduto nelle recensioni, Picabo Swayne si colloca senza il minimo dubbio nello stesso filone di 1984 e The Giver.
Una realtà che potrebbe essere tranquillamente il nostro futuro prossimo. Ambientato in una fantomatica città/società isolata, stretta nella morsa dell’inquinamento ambientale e in perenne crisi energetica, dove il passato è proibito e il futuro non esiste. Si vive solo il presente, per il bene comune. Tutti omologati, tutti sanno già quello che si prospetta loro: produrre energia, o produrre figli.
Finchè non viene fuori il classico granello di sabbia che inceppa l’ingranaggio, Picabo Swayne.
Come dicevo prima è facile accostare questo libro ad Orwell e alla Lowry, ma io trovo che abbia qualcosa di diverso. Le due opere sopracitate, pur nella loro grandezza sia chiaro, mi hanno sempre trasmesso una freddezza infinita, come se gli autori stessi, nel descrivere quel loro mondo crudo e perverso abbiano voluto mantenere le distanze da esso.
Qui invece (sarà il carattere mediterraneo degli autori) chi scrive ci fa vivere la storia con passione, ci catapulta in questo universo pulsante e malato, facendocelo scorrere sulla pelle, pagina dopo pagina.
Picabo la protagonista la sento diversa da Jonas, forse più vicina al personaggio di Winston, ma dotata di una umana debolezza, di un carattere ben più forte e delineato.
Riusciamo a vivere con lei i suoi stessi dubbi, le sue stesse emozioni.
Siamo più coinvolti, insomma, a mio modo di vedere.
Si fa leggere molto bene questo libro, nonostante non sia leggerissimo da digerire. Ci sono scene abbastanza crude ed esplicite, ma questo, trovo, è la sua forza.
Assolutamente consigliato.
Una piccola lancia spezzata infine, se mi consentite, verso librerie ed editori.
Per la prima volta ho capito la difficoltà nel catalogare un libro di questo genere.
Il libro era collocato nello scaffale per ragazzi tra i 6 e gli 11 anni.
Non sono per nulla d’accordo, vista la crudezza di certe scene (c’è almeno una scena di sesso quasi esplicito). Questo è un libro “adulto”. E’ mai possibile che ogni volta che in un libro i protagonisti siano adolescenti, questo venga automaticamente relegato nella sezione per bambini?
Lo trovo sbagliato. Però… Però, lo devo ammettere, lo farei leggere volentieri a una classe di studenti delle medie, o ai miei figli e nipoti.
E quindi? Quindi lo metterei nello scaffale dei libri “per tutti”, ma io adulto ne avvallerei la massima diffusione ad ogni livello.
Semplice no?
Indicazioni utili
Commenti
9 risultati - visualizzati 1 - 9 |
Ordina
|
:))
Si dovrebbe leggere un po' di piu' in generale, piuttosto che passare le ore davanti a inutili videogames.
O almeno, cosi' la penso io.
Bella rece Piero.
bella recensione.
A chi fosse interessato, a questo link si possono trovare le prime pagine del libro:
http://www.10righedailibri.it/prime-pagine/picabo-swayne
Superba recensione :)) bravooooo!
credo anche che debba avere un seguito mi sa..
attendiamo con ansia..
:)))
9 risultati - visualizzati 1 - 9 |