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Il cattivo ha un elmetto... allora è X-Men
Dopo aver concluso la tetralogia The Lunar Chronicles volevo leggere qualcos'altro di Marissa Meyer; avendo scartato l'autoconclusivo "Heartless", ho puntato la sua trilogia sci-fi da poco approdata in Italia che inizia con il volume dal quale prende il nome, ossia "Renegades".
La vicenda è ambientata in una metropoli statunitense che sembra però essere diventata una sorta di città-stato; in questa realtà sono presenti individui con dei superpoteri -per nascita o acquisiti casualmente- e da sempre perseguitati dalle persone comuni, fino a quando il villain Ace Anarchy non si oppone al governo ed instaura, per l'appunto, l'anarchia nella città. Questa situazione porta alla comparsa di svariate gang criminali che si disputano il territorio facendo valere la legge del più forte; solo diversi anni dopo verranno fermati dal gruppo dei Renegades, eroi che ristabiliscono l'ordine a Gatlon City per poi diventarne custodi e governanti.
La storia segue i punti di vista alternati di Nova, nipote di Ace dotata di poteri collegati al sonno che mira a smantellare la nuova società fondata sulla venerazione dei supereroi, ed Adrian, animatore di disegni e figlio dell'eroina Lady Indomitable, per l'omicidio della quale vuole far giustizia.
Il romanzo è sbilanciato: da un lato ci da poche informazioni e dall'altro perfino troppe. Non sappiamo quasi nulla del mondo oltre i confini della città, e il world building in generale è gestito in modo parecchio infantile; per averne un buon esempio basta leggere la scena iniziale della parata! Sono invece troppi i personaggi (senza contare che hanno uno o due alias a testa), le battute "da fumetto" e perfino la lunghezza del volume, soprattutto considerando che la trama è estremamente prevedibile.
Nonostante questi difetti, ho trovato il libro molto d'intrattenimento e, pur avendo dato la stessa valutazione, lo ritengo un inizio di serie migliore rispetto a "Cinder" con il quale ha anche diverse somiglianze, come la protagonista appassionata di tecnologia, le esclamazioni inventate e il segreto sul quale ruota la storia d'amore, che in questo caso ho trovato gestita meglio di quella tra Cinder e Kai. Anche se Adrian si è dovuto impegnare davvero poco per superare il nostro caro imperatore del Commonwealth Orientale!
Promuovo in toto la rappresentazione presente nella storia, molto varia e ben contestualizzata, nonché le riflessioni che il romanzo propone al lettore, specialmente sul ruolo delle forze dell'ordine e dei governanti, e su chi si possa definire un eroe.
NB: Libro letto in lingua originale