Dettagli Recensione
Dei corrotti, aquile assassine e tocco inglese
Tutto ha inizio in un aeroporto nella coda al check destinazione Oslo. Un tizio che pare un armadio inizia a litigare con l'assistente: non ha il biglietto, non ha soldi né passaporto. La nostra protagonista, eroina pungente Sig.rina Kate, vuole partire per amore e abbandonare così la cupa Londra. Quel volo non lo prenderà mai, si sveglia in una stanza di ospedale dopo che in aeroporto, per cause misteriose, una esplosione ha distrutto tutto. Nessuna vittima, solo l'assistente suddetta è scomparsa. Ma ripeto è solo l'inizio, ci sarà poi l'arrivo del detective Olistico, Dirk Gently, una testa mozzata che gira a ritmo del giradischi, un distributore di coca cola che razzola, un martello volante e tante divinità nordiche a scombussolare la vita.
Il grande dio Odino anziano ama crogiolarsi al riparo di una casa di cura lussureggiante di bianchi lenzuoli ma il figlio Thor dio del tuono ha fatto casini per l'ennesima volta. La resa dei conti è vicina con destinazione di nuovo la Norvegia. In tutto ciò c'è anche un'aquila assassina che tormenta Gently senza farlo arrendere dalle ricerche.
I misteri da scoprire sono molti e le coincidenze non esistono. Lo humour di una penna a mio avviso sferzante e dissacrante può creare dipendenza. Tra le righe si legge del sarcasmo con minuti dettagli di una realtà ancora attuale. Gli dei vogliono essere mortali ed il noro mondo si intreccia con il nostro.
Terzo libro che leggo di Douglas, irriverente, un non senso che ha un filo saggiamente elaborato ad intrecciare la trama. Avevo voglia di fantasia, l'ho ottenuta alla grande. Che dire: Per me una recensione deve trasmettere l'emozione che le parole in un certo modo ordinate o disordinate del libro regalano, la trama è relativa all'attenzione riposta.
"Può darsi che non sia andato dove avevo intenzione di andare, ma penso di essere dove avevo bisogno di arrivare"
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Migliore, però, è il romanzo d'esordio del personaggio: "Dirk Gently. Agenzia di investigazione olistica". Tra l'altro, se non si è letto il primo si stenta a capire alcune battute, come quella relativa al divano incastrato nelle scale.