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Fantastico!
Scritto nel 1932, "Il mondo nuovo" è un romanzo dall'inesausta forza profetica ambientato in un immaginario stato totalitario del futuro, nel quale ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è sacrificabile a un malinteso mito del progresso. I cittadini di questa società non sono oppressi da fame, guerra, malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere materiale. In cambio del benessere fisico, però, devono rinunciare a ogni emozione, a ogni sentimento, a ogni manifestazione della propria individualità. Al romanzo seguono la prefazione all'edizione 1946 del "Mondo nuovo" e la raccolta di saggi "Ritorno al mondo nuovo" (1958), nelle quali Huxley tornò a esaminare le proprie intuizioni alla luce degli avvenimenti dei decenni centrali del novecento. Con una nota di Alessandro Maurini.
Huxley nel Mondo Nuovo pronostica una distopia basata sulla droga, tema per il quale dovevamo leggere un libro come bonus in aggiunta ai 12 della challenge Fantadistochallenge, che ahimè, sta per giungere al suo epilogo con l'ultimo libro in lettura ad agosto.
Il fine ultimo è la pace perpetua sul mondo garantita da un mega-stato globale e basato sull’indifferenza della storia grazie al culto dell’efficienza immediata e del piacere sessuale. Queste cose non erano cose negative e se fossero state gestite con scaltrezza potevano essere buone per un eventuale futuro.
Nel "mondo nuovo" i bambini vengono creati in appositi centri di fecondazione; gli individui sono tutti sterilizzati ed i rapporti sessuali avvengono fin dalla giovinezza, senza restrizioni, perché vige la libertà completa. Come in 1984 di Orwell c'è l'uso di frasi martellanti di propaganda, inculcate ad ogni essere umano durante il sonno le leggi morali vengono imposte a ciascuno nel sonno. Non esiste dolore perché viene inibito tramite l'uso del soma, una droga emozionale; un mondo dove i vecchi sembrano giovani fino a sessant’anni, e poi, in seguito vanno a morire in appositi centri. Ossessione per la pulizia, della sterilizzazione e dell’igiene come nelle dittature.
Le similitudini con 1984 continuano con tutto un programma di parole eliminate dal linguaggio comune (padre e madre per esempio) perché risultano come parole contro la società, sovversive ed antiquate.
I due personaggi più importanti della storia sono Lenina, una giovane ragazza che è stata educata nella società del Mondo Nuovo, e John, soprannominato “Selvaggio”, cresciuto in una riserva in cui erano segregate delle tribù organizzate come da tradizione. Lenina è una fedele adepta del Mondo Nuovo, segue pedissequamente tutti i precetti del Mondo Nuovo mentre John, viceversa, quando da adulto scopre il Mondo Nuovo che pensava favolistico ne è colpito negativamente e disgustato. Lenina quando incontra John prova, per la prima volta in vita sua, qualcosa di molto simile all’amore.
C'è qualcosa in questo romanzo che lo rende quasi un libro profetico, forse ancora di più di 1984 di Orwell e questo qualcosa è, secondo me, l’aver colto esattamente l’ideologia che oggi vediamo prosperare e che vorrebbe impossessarsi della vita e del modo di pensare di tutti noi. Parliamo dell’idea di eliminare, tramite un processo di semplificazione ogni forma di dolore, di sacrificio e vivere di solo piacere facilmente accessibile da chiunque.
Un libro che mi ha fatto molto pensare e che finisce tra i miei preferiti anche se scritto in maniera un po' arcaica per i miei gusti. Però non posso fare a meno di consigliarlo e di sollevare il velo immaginario, 60 anni dopo essere stato scritto da Huxley, che vogliono imporci certi governatori che parlano "alla pancia degli elettori".