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Il tempo sommerso
Poche comunità di uomini sono sopravvissute a un qualche disastro ambientale e si sono ritirate a vivere ai poli, il resto del mondo è ormai devastato dal cambiamento climatico, le città sono deserte e spesso sommerse dall’acqua mentre una vita primordiale, felci, iguane e alligatori invade il pianeta. A causa dei cambiamenti climatici l’equatore e le zone temperate sono diventate invivibili. Piogge torrenziali, temperature folli (65°C), un sole accecante attira con un segreto richiamo gli uomini verso il sud invivibile e verso morte certa. Solo alcuni scienziati, sono rimasti in una laguna situata in una zona più temperata per cercare resti di città sommerse e per studiare le nuove speci vegetali e animali nate da mutazioni a seguito delle tempeste solari e forse di qualche catastrofe nucleare. Ma il cambiamento più interessante riguarda proprio gli uomini del gruppo. Alcuni sono soggetti a una involuzione mentale, altri si sentono come attirati fuori della realtà e dal tempo in un mondo fatto di sogni ad occhi aperti, tutti vanno soggetti a una qualche forma di follia. Così forse si spiega la fuga del dottor Kerans e prima di lui di Hardman verso il sud invivibile con le sue piogge torrenziali, la giungla piena di rettili e il sole infuocato che pare più di una semplice stella, e diventa nel finale quasi una divinità, persi entrambi ognuno nel suo cammino verso sud come a voler toccare più da vicino il sole, subendo la stessa fascinazione di Icaro. Il sole li fa sentire attirati geograficamente verso sud e anche fuori da se stessi, diretti verso la propria fine e desiderosi di cancellare la razza umana e le sue tracce dando una mano alla giungla che avanza e al caos primordiale che sostituisce l’ordine delle città.
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