Dettagli Recensione
I fiori della terra
Spiegare perché amo Ray Bradbury mi risulta difficile come spiegare perché amo il tramonto... non ci sono parole abbastanza adatte; lo amo e basta. Il suo stile, il suo modo di raccontare le storie mi ha sempre affascinato, fino a farsi spazio tra i miei autori preferiti. Il suo stile è poetico, a volte delirante, ma non so per quale motivo anche nel delirio la sua scrittura mi attira come un magnete, benché io non sia fatto di ferro puro ma di carne e sangue. Forse perché è a tal sorta di elementi che i racconti di Bradbury fanno presa, come accade con tutti i più grandi autori.
"I fiori di Marte" altro non è che una raccolta dei suoi tanti (per fortuna) racconti, che spaziano tra generi diversissimi tra loro: ci sono i racconti domestici, fantastici, dell'orrore... racconti di tanti tipi tranne quelli che vi aspetterete: ovvero quelli che hanno Marte e i marziani come protagonisti. Ebbene sì, a dispetto del suo titolo "I fiori di Marte" non contiene nemmeno un racconto di tal sorta, e a quanto pare (in base alla postilla finale dell'autore), la raccolta in origine doveva chiamarsi "Più veloce di un battito di ciglia". Il perchè di tale variazione nel nome mi è davvero ignoto, anche se in fondo penso a una manovra di mercato per attirare gli amanti di "Cronache Marziane" (tipo il sottoscritto, che lo avrebbe tuttavia comprato anche se si fosse chiamato "Escrementi"). A differenza di quest'ultimo i racconti sono messi in successione senza un ordine preciso, per nulla legati da un filo conduttore e nemmeno con una storiella di contorno che possa legarli, come accade ne "L'uomo illustrato".
Tuttavia, tra queste storie ci sono come al solito delle vere e proprie perle: l'esilarante "Garbati omicidi", l'emozionante "Veglie funebri", i nostalgici "Libri in prestito" e "Bug", solo per citarne alcuni. Ce ne saranno di certo alcuni che sono dimenticabili, ma altri vi rimarranno impressi a fuoco nella memoria.
Cosa aggiungere? I racconti di Bradbury vanno letti assolutamente; io consiglierei di leggerli tutti, ma se volete andare avanti a piccole dosi potete aggiungere questo libro alla vostra wishlist, ma solo se avete già letto "Cronache marziane" e "L'uomo illustrato"!
"Nello stomaco della lucertola elettrica, i solerti scenziati di un milione di anni dopo Cristo troveranno, insieme ai dinosauri di ferro, minute ossa d'avorio, gli scheletri ricchi di articolazioni di dirigenti di agenzie di pubblicità, di donne socie di club importanti e bambini. E gli scienziati diranno: ecco, questo era ciò di cui si nutrivano le città d'acciaio, non è vero?, e daranno un calcio a quelle ossa. È di questo che si riempivano lo stomaco, eh? Povere creature, non hanno mai avuto nessuna chance."