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Carve the Mark. I predestinati
 
Carve the Mark. I predestinati 2018-07-12 12:00:28 lapis
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
lapis Opinione inserita da lapis    12 Luglio, 2018
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Un pianeta per due

“Che cosa fai se avverti un’affinità proprio con gli acerrimi nemici del tuo popolo?”

Dopo l’enorme successo riscosso dalla serie iniziata con “Divergent”, Veronica Roth è tornata nelle librerie con una nuova avventura in due puntate ambientata a Thuvhe, un lontano pianeta abitato da due popoli diversi e rivali, proponendoci una storia di amicizia e alleanza tra due nemici costretti a lottare e crescere insieme per poter sopravvivere.

Spesso, soprattutto nei romanzi destinati a un pubblico giovanile, i personaggi sono monoliticamente caratterizzati come positivi o negativi. Mi ha quindi favorevolmente colpito il tentativo dell’autrice di creare un mondo in cui i confini tra male e bene non sono così netti, tracciando un percorso di vita che passa attraverso l’abbattimento dei pregiudizi e la presa di coscienza di quanto si possa avere in comune proprio con chi più si odia.

“Pretendi di dividere le persone tra due estremi. Buone o cattive, affidabili o inaffidabili. Lo capisco. Così è più facile. Ma non è così che funziona la gente”.

Pur non essendo una gran lettrice del genere, credo che il successo di queste storie risieda soprattutto nella capacità di rendere credibile e vicino persino l’universo più fantasioso, grazie ad una sapiente miscela di realtà e immaginazione. A mio parere, è proprio questa sensazione di “apparente normalità” che manca alla galassia di “Carve the Mark”. Il lettore viene inizialmente sommerso da una ricchezza di dettagli e descrizioni pregevole ma alquanto disorientante. Un flusso di energia venerato come divinità, oracoli che preannunciano fati immutabili, poteri speciali chiamati “donicorrente” e una miriade di nomi impronunciabili. Serve più di metà libro per familiarizzare con tutto questo e potersi così concentrare davvero sulla storia e i personaggi. È purtroppo innegabile che questa difficoltà di lettura abbia un certo peso sul complessivo grado di piacevolezza.

Ciò nonostante, un romanzo leggero, semplice ma coinvolgente, che sa farsi apprezzare lasciando la curiosità di scoprire cosa riserverà il seguito, da poche settimane disponibile in libreria.
Per i giovani e gli amanti del genere.

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Commenti

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Come un flash, mentre leggevo la tua recensione, mi è venuta in mente la storia degli amanti di Sarajevo...
In risposta ad un precedente commento
lapis
19 Luglio, 2018
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Ah, ma io non la conosco questa storia!! Vado a cercare... :)
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