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L'ultimo papa
Il padrone del mondo è un romanzo distopico. Scritto ai primi del 900, credo nel 1907, immagina una civiltà incredibilmente simile alla nostra: aerei, telefoni, mezzi di trasporto e qualcosa di simile alla UE. La massoneria ha fatto enormi passi avanti e la Chiesa cattolica attraversa un periodi di crisi vocazionale oltre che di opposizione ideologica da parte dell’umanitarismo, la nuova ideologia che divinizza l’uomo. Principale esponente di questo nuovo mondo è il fascinoso e misterioso Felsenburgh, cui si contrappone in qualche modo l’umile prete cattolico Percy, che poi sarà eletto papa. L’umanitarismo si organizza come una religione alternativa al cristianesimo, con le sue cerimonie e i suoi riti e i suoi sacerdoti, ripescati tra i preti cattolici rinnegati, tra cui l’ex-sacerdote Frances. La nuova religione sotto un’apparente mitezza è intransigente e feroce.
Il romanzo non è bellissimo dal punto di vista letterario ma è impressionante per i contenuti e per la visionarietà.
“La persecuzione è imminente. Se ne sono già fatti dei tentativi; ma la persecuzione non è da temere. Senza dubbio provocherà, come sempre, delle apostasie, ma queste sono da deplorarsi più da un punto di vista individuale. D’altra parte, la persecuzione confermerà i veri fedeli ed eliminerà dalla Chiesa le mezze coscienze. Già nei primi tempi l’attacco di Satana si è scagliato sui corpi con le sferze, con il fuoco e le fiere; nel sedicesimo secolo sulle intelligenze, nel ventesimo sulle stesse sorgenti della vita spirituale e morale; quest’ultimo è un triplice assalto sul corpo, sull’intelletto e sul cuore. Ma quel che fa più paura è l’influenza dell’umanitarismo; esso si avvicina, come il regno di Dio, con grande forza, esalta le menti visionarie e romantiche, asserisce le sue verità senza dimostrarle, soffoca con i cuscini anziché stimolare e ferire con le armi della dialettica. Sembra, almeno da quel che vediamo, che si sia fatto strada fino ai più segreti recessi del cuore umano…..
Alla fine quasi sicuramente l’umanitarismo vestirà gli abiti della liturgia e del sacrificio; dopodiché, senza l’intervento di Dio, la causa della Chiesa sarà perduta!”
Come curiosità aggiungo il fatto che una precedente traduzione riportava come nome dell’ultimo papa cattolico quello di Benedetto XVI.
Del libro più che la trama o lo stile sono belli i pensieri e le fantasticherie religiose dei personaggi. In Felsenburgh qualcuno ha voluto vedere una prefigurazione di Hitler.
“Eccolo, ancora più rapido, l’erede delle età temporali, esiliato dall’eternità, l’infelice principe dei ribelli, la creatura contro Dio, più cieco del sole stesso che impallidiva e della terra che tremava. E, mentre lui veniva, passando dall’ultima loro reale comparsa all’evanescenza di una apparizione spettrale, le sue vittime roteavano dietro di lui, agitandosi come uccelli fantastici dietro la scia di un vascello fantasma. Lui veniva… e la terra, divisa ancora una volta da opposta fede, vacillava, raccapricciata nell’agonia di due adorazioni. Eccolo il padrone del mondo! Ma già la sua ombra retrocedeva lontano dal suolo e poi svaniva”
Il finale è molto bello, con la chiesa ridotta a 12 cardinali, Giuda compreso. Certo è impressionante come Benson abbia potuto dal lontanissimo 1900 affacciarsi con l’immaginazione in un tempo così simile al nostro.