Dettagli Recensione
Orsi giganti, Bio-tec, disperazione e... Borne
Avevo buone aspettative riguardo a questo romanzo: il primo Einaudi di genere fantascientifico che mi trovo tra le mani, di un autore abbastanza conosciuto. Oltretutto, le copertine dei suoi romanzi editi Einaudi sono di una bellezza fuori dal comune.
Vorrei cominciare col chiarire una cosa: la fantascienza non è affatto un genere di serie B. Sono pronto ad ammettere che la probabilità di scrivere scempiaggini e banalità potrebbe essere più alta, ma ha delle potenzialità che se sfruttate a dovere possono spingersi dove romanzi "normali" non possono arrivare. Penso a "Cronache Marziane" di Ray Bradbury, penso al "Ciclo delle Fondazioni" di Asimov, penso a "Ubik" e "Ma gli androidi sognano pecore elettriche" di Philip K. Dick (includendoci i due film capolavoro "Blade Runner"). Quindi, chiunque mi venga a dire che la fantascienza non può essere annoverata nell'Alta Letteratura rispondo di leggere i titoli sopracitati (soprattutto Bradbury) e poi ne riparliamo. Tuttavia, bisogna ammettere che non tutti hanno la maestria di questi autori. Jeff VanderMeer, pur non scadendo nella letteratura di serie B, rimane lontano anni luce dai suoi predecessori (e, spero per lui, maestri da imitare). Sì, quella di Borne è una storia come potrebbero essercene tante, niente di più; ben scritta, ma in certi tratti pesante e ripetitiva, incapace di dare una profondità che possa giustificarne la lentezza di certi tratti.
Non me la sento di stroncare completamente questo romanzo, tuttavia non riesco a dargli note di particolare merito: è una storia come potrebbero essercene tante, senza picchi di originalità né di bellezza.
La storia è ambientata in un mondo ormai ridotto a un cumulo di macerie, controllato da un orso gigante e capace di volare di nome Mord. Mord è un prodotto della Compagnia: un'entità dal passato non molto chiaro che sembra essere la causa della rovina del mondo, produttrice di biotecnologie che lentamente hanno preso il controllo del mondo. Lo stesso Mord è un bio-tec, una creatura biotecnologica creata dalla Compagnia che alla fine gli si è rivoltata contro.
La nostra protagonista si chiama Rachel ed è una giovane cacciarifiuti: sì, perché ormai l'umanità può cercare di tirarsi avanti soltanto arrancando, scavando tra gli scarti e tra le macerie. La vita è una lotta continua: si è perennemente in pericolo e scendere in strada può anche significare la morte per mano di altri esseri umani disperati.
Rachel vive con un uomo di nome Wick in un luogo che hanno tempestato di trappole: la Scogliera, nella quale tirano avanti vendendo droghe biotecnologiche. Tuttavia, qualcosa nella città sta cambiando, le gerarchie si stanno rimescolando, e la vita dei due abitanti della Scogliera cambia del tutto con l'arrivo di una creatura sconosciuta: Borne.
Rachel trova Borne attaccato alla pelliccia di Mord; lo prende e lo porta con sé, affezionandoglisi come fosse un figlio, nonostante non riesca a capire cosa sia. Borne si dimostra in grado di apprendere più velocemente di qualsiasi essere umano, e comincia a crescere vertiginosamente di dimensioni. L'affetto che Rachel prova per Borne si trasformerà presto in paura, ignorando totalmente quale sia lo scopo di questo essere e il suo ruolo in quel mondo grigio e disperato.
"Una scintillante barriera di stelle, sparpagliate e fosforescenti, e ognuna potrebbe ospitare la vita nei pianeti che le orbitano intorno. [...] C'era qualcos'altro al di là di tutto questo, qualcosa che non avrebbe mai saputo di noi e delle nostre lotte, non se ne sarebbe mai curato, e sarebbe andato avanti senza di noi."