Dettagli Recensione
Un viaggio nel tempo... nel presente.
Premessa: purtroppo non ho mai letto molto di fantascienza. Un po' me ne pento, ma per una ragione o per un'altra, non ho mai avuto davvero l'occasione di dedicarmi a questo genere letterario.
Per questo, quando spulciando tra gli scaffali in biblioteca ho trovato questo libro di fantascienza, all'inizio ero molto titubante. E invece ora non mi pento di questa lettura, per niente.
Un classico tema nel mondo della fantascienza è, a mio parere, il viaggio nel tempo, magari per cercare di cambiare il proprio destino. Niente di nuovo su questo per quanto riguarda "Tutti i nostri oggi sbagliati". Eppure, allo stesso tempo, il romanzo è estremamente nuovo, già nelle prime pagine in cui il nostro protagonista si presenta (o meglio, confonde ancora di più le idee al lettore con tutti i suoi discorsi, inizialmente senza senso).
Tom Barren, il nostro uomo, è un personaggio a cui vi affezionerete sicuramente. La geniale idea di usare la prima persona da parte di Elan Mastai, autore del romanzo, fa sì che si costruisca un legame sentimentale con il protagonista mano a mano che la lettura procede. Tom vive in un 2016 che non è il nostro 2016, ma il 2016 come gli uomini e le donne pensavano sarebbe stato negli anni '50. In questo alternativo 2016 tutto è perfetto grazie al Motore di Goettreider che sfrutta la rotazione costante del pianeta permettendo così di avere un quantitativo illimitato di energia. Sembrerebbe tutto incredibile; non è così per Tom che in quel 2016 si sente inadeguato ma nel nostro disastroso mondo si sente realizzato. Infatti s'innamora, è felice, si costruisce una famiglia. E per di più non si sente disprezzato dal padre, il creatore del Motore di Goettreider.
Tom si trova davanti a un importante dilemma da risolvere, dilemma su cui si basa l'intero romanzo: cosa dovrebbe fare Tom? Rimanere nel nostro 2016, essere felice danneggiando così l'intero mondo o tonare nel suo 2016, tornare alla sua vita disastrosa assicurando all'umanità un mondo perfetto?
Per scoprirlo non posso che dirvi: Buona Lettura! :)
“Dunque, il fatto è questo: io vengo da un mondo che avremmo dovuto avere. Il che per voi non significa nulla, ovviamente, visto che vivete qui, in questo schifo di mondo che invece abbiamo”.