Dettagli Recensione
Le profezie di Orwell
Capolavoro assoluto della narrativa mondiale. Orwell pubblicò nel 1949 questo libro descrivendo il mondo così come immaginava potesse essere nel futuro. Nel 1984.
E' un romanzo visionario, avveniristico, spietato, inquietante e soprattutto reale.
Il mondo è diviso in 3 immensi Stati costantemente in guerra tra loro.
La società in uno di questi Stati è governata dal Grande Fratello che vede tutto e tutti attraverso l'occhio vigile delle telecamere e ovunque interviene attraverso la psicopolizia.
Il mondo descritto è cupo, desolato, gli uomini vivono in solitudine. E' uno scenario fatto di malinconia e sospetto quello in cui si muovono le tristi figure di questa storia.
Non si può più pensare, amare e vivere a proprio modo. E' il governo a dirti cosa pensare, cosa credere, come essere. E' il mondo dell'omologazione di vita e di pensiero dove chi vuole mantenere la propria umanità differenziandosi diventa un sovversivo.
La storia è intrigante e coinvolgente ma ciò che più mi ha appassionata in questo testo è l'aderenza con la nostra realtà. La scrittura appare cinica e in qualche modo distaccata, spesso cruda e crudele.
Orwell è riuscito ad immaginare tratti distintivi della società degli anni 2000 ben 60 anni prima. Ha profetizzato l'omologazione di massa, i poteri sovranazionali, il Grande Fratello, la rinuncia alla privacy in nome della sicurezza.
E' un libro che profetizza e allo stesso tempo ammonisce e mette in guardia.
Ho riflettuto molto sul concetto di bipensiero: credere in qualcosa e nel suo opposto, che rende la società succube della manipolazione.
Libro da leggere e forse anche da rileggere più volte durante la vita.