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TANTI DUBBI E PERPLESSITà
Il mio primo Philip K DIck mi ha lasciato abbastanza perplessa e confusa.
Contiene spoiler.
Ho scelto Ubik come mio primo romanzo dell'autore per la fama e per consigli vari e di certo non mi ha deluso, ma ho fatto fatica a leggerlo.
La trama e la sottotrama sono un intreccio di personaggi ed eventi scatenati dalla mente visionaria dell'autore che confondono il lettore ma allo stesso tempo lo appassionano perchè si vuole capire cosa si sta leggendo.
Si parte con Glen Runciter che parla con la sua moglie defunta Ella in stato di semivita per la gestione della sua azienda, un'organizzazione fatta di persone con capacità telepatiche e già qui è tutto un mondo nuovo e assurdo. Poi si fa conoscenza di Joe Chip, dipendente di Runciter in quanto scopritore di talenti e si comincia l'avventura con un viaggio verso Luna insieme ad un gruppo di telepati tra cui compare anche Pat Conley con il nuovo e singolare talento di poter andare indietro nel tempo.
I fatti che succedono su Luna e l'esplosione che ha luogo nella navicella spaziale danno inizio al vero e proprio libro, un insieme di salti spazio-temporali e confuse scene che i protagonisti non si spiegano e cercano risposte dove ci sono solo domande in una lotta contro il tempo (non metaforicamente parlando ma realmente). L'unica cosa che si ripete e la parola Ubik e Joe deve riuscire ad ottenere questo magico prodotto: ma cos'è Ubik?
Ubik o elisir de Ubique o unguento magico e salvezza per Joe e i suoi amici, si continua a parlarne per tutto il romanzo, un elemento con ingredienti particolari che non si sa cosa possa magicamente fare e non si riesce ad ottenere se non alla fine del racconto. Io credo che sia a interpretazione del lettore dare un significato ad Ubik, io personalmente penso sia tutto, ubiquità quindi una sorta di entità divina, ma può essere altre mille cose che l'autore ci dice ma non ci dice.
Una grande parte fondamentale è la lotta tra bene e male che è rappresentata da Glen Runciter e poi Ella, che aiutano Joe nella sua ricerca di Ubik, e dall'altra parte Pat Conley (inizialmente si pensa sia sua la colpa del degrado delle cose/persone visto il tempo che va all'indietro) e poi Jory, un ragazzo in semivita che risucchia la vita delle altre persone congelate, ma io ho visto una sorta di contrasto tra bene e male anche nel fato e nel tempo, il primo che in qualche modo aiiuta Joe ad avere in qualche modo la sua salvezza e il secondo che invece l'ostacolava nel suo riavvolgersi all'indietro.
Si può trovare anche una sorta di critica nella concorrenza industriale dato che la missione di Luna inizia come stratagemma da parte di una azienda rivale per poter distruggere la concorrenza, per l'appunto l'azienda di Runciter, attentando alla vita di tutto l'equipaggio.
Ma alla fine perchè Joe lotta per una vita che non è vita ma come scopre poi è un'esistenza sottoforma di congelamento perchè lui è già morto?
Tutto è così contorto che alla fine del libro non ti resta che rileggerlo!
Forse la mia recensione rispecchia la confusione che mi ha lasciato questo romanzo e mi sento di consigliarlo perchè è davvero particolare.
Ps: aggiungo questo post perchè passati due giorni mi ritrovo ancora a pensare al libro e mi sono venuti in mente vari film che riprendono i temi di Ubik, come Blade Runner e Vanilla Sky e anche Matrix. Credo proprio che rileggerò il libro e comprerò altri titoli dell'autore!