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La lungimiranza di un visionario.
Devo ammetterlo, anche io ero uno di quelli che conosceva bene la storia e i vari parallelismi di questo romanzo, ma non lo avevo mai letto. Dico questo perché proprio qualche giorno fa leggevo che nella classifica dei libri che tutti ammettono di aver letto ma che poi in realtà non hanno mai aperto questo libro si trova al secondo posto (al primo c'è Alice nel paese delle meraviglie).
Il libro è stato scritto da George Orwell (che personalmente considero uno dei più grossi visionari del ventesimo secolo) nel 1948, anche se poi venne pubblicato nel 1949. Il titolo infatti viene proprio da lì, invertendo le ultime due cifre di 1948, la data di scrittura. Il romanzo è lungo circa 300 pagine e alla fine c'è un appendice che spiega minuziosamente non solo i vari termini complessi della storia, ma soprattuto c'è una apposita sezione che illustra cos'è la neolingua, e cioè il linguaggio che il Partito sta instaurando nel regime.
Il romanzo, come saprete, è ambientato in un mondo distopico diviso in tre macro aree: l'Oceania, l'Eurasia e l'Estasia. Il protagonista, Winston, vive in Oceania e qui al potere c'è un unico partito chiamato appunto Il Partito, al cui comando c'è Il Grande Fratello, un personaggio raffigurato con il volto di un uomo creato da un mash-up di Hitler, Stalin e Lord Kitchener. Dopo del Grande Fratello ci sono i ministri interni, poi i ministri esterni ed infine i Prolet, e cioè il basso proletariato, persone che non hanno diritti.
Lo slogan del Partito è: La guerra è pace, La libertà è schiavitù, L'ignoranza è forza. È già questo la dice lunga sulla democraticità del partito...Winston lavora come revisore dei testi, devi cancellare documenti vecchi distruggendoli e modificare parole con delle nuove dalla neolingua. L'obiettivo della neolingua è infatti quello di ridurre al minimo i termini esistenti incorporandoli tutti in pochissime parole, così facendo infatti non si potrebbe più comunicare se non tramite quelle poche parole che servono per vivere e se non si può definire un reato perché non esistono i termini per farlo non lo si può neanche pensare/commettere.
Winston però non è un semplice esponente del partito, lui non riesce a seguire ciecamente le menzogne del partito e così comincia ad indagare, finché non conosce Julia, un'altra ragazza che, come lui, è schiva al partito. Insieme iniziano a cercare un modo per smascherare il partito, e riescono tramite dei contatti a venire in possesso di un libro segretissimo che effettivamente spiega tutte le lacune, le contraddizioni e la falsità dal partito. Però, proprio mentre sembrano aver scoperto tutto, vengono catturati, e qui iniziano le loro pene....
Un libro che definire visionario è dire poco, praticamente riesce a descrivere metaforicamente ma in maniera perfetta non solo la maggior parte dei regimi (cosa che ha fatto benissimo anche né La fattoria degli animali), ma anche i vari sistemi di controllo in voga nelle democrazie occidentali, come ad esempio quando dice che i tre continenti sono costantemente in guerra tra loro ma mai nessuno vince o conquista, e questo perché il fine ultimo della guerra non è vincere o conquistare ma tenere il popolo in una sorta di via di mezzo tra la ricchezza e la povertà così da averli sempre in pugno. Per non parlare della cieca obbedienza che viene richiesta a Winston durante le torture e gli interrogatori in cui lo obbligano ad ammettere che 2+2 fa 5 e fa 5 non perché sia giusto così, ma perché per il partito deve essere così.
Insomma un libro veramente assurdo, scritto poi in maniera scorrevole e chiara, Orwell riesce a tenere il lettore incollato per tutte e 300 le pagine e anzi in alcuni casi si viene quasi tentati di saltare avanti per sapere come andrà a finire la vicenda.
Un romanzo non solo bello da leggere, ma intelligente e veritiero. C'è poco da dire, Orwell ci aveva visto lungo. Un libro imperdibile.
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