Dettagli Recensione
Gli Altri.
Cassiopea “Cassie” Marie Sullivan, è poco più di un’adolescente quando “Gli altri” si mostrano all’umanità. Che siano venuti in pace o meno, nessuno lo sa, fatto sta che i terrestri restano affascinati dalla comparsa di quella gigante astronave, seppur qualsiasi mezzo per mettersi in contatto con le entità aliene si dimostri inefficace. Soltanto quando le “onde” iniziano a manifestarsi – blackout con la prima, calamità naturali con la seconda, pestilenza con la terza, la quarta con il loro arrivo o forse sarebbe più corretto dire con il loro “risveglio”, la quinta con la scoperta di essere proprio noi la causa della nostra distruzione – il pericolo è percepito come concreto e reale. La popolazione mondiale si ritrova in brevissimo tempo dall’essere da oltre i 7 miliardi a poco più di qualche milione di persona.
La giovane protagonista, come tutti gli altri interpreti del libro, si ritrova quindi da sola; la madre muore con la terza onda, il padre viene ucciso dai soldati che credeva essere alleati ma che in realtà non erano altro che “infestati” e suo fratello viene portato in un centro di addestramento di macchine da guerra che nel concreto è un campo di sterminio dove i più deboli vengono immediatamente eliminati ed ai più forti viene insegnato ad uccidere, vengono cioè indottrinati a far fuori il presunto nemico per poi infine scoprire di essere mere pedine nelle mani aliene, invasori che hanno scelto di eliminare gli scarti facendo leva sull’umanità stessa, avvalendosi cioè della stessa manodopera terrestre.
Tre sono le voci narranti, il romanzo inizia infatti con Cassie che passo dopo passo ci racconta quello che sta accadendo e come sono giunti a questo punto, successivamente viene introdotto Evan Walker personaggio interessante e ben delineato e del quale il lettore immediatamente comprende la “doppia essenza”, ed infine Ben/Zombie, l’ex compagno di scuola della ragazza che verrà istruito alla pratica militare e che sarà altresì il più vicino a Sammy, il fratello minore dell’eroina.
Stilisticamente il volume è ben strutturato, scorre rapidamente, è forbito di un linguaggio ironico tanto che a tratti ricorda la penna utilizzata ne “Gli umani” da Matt Haig, l’intercambiarsi della narrazione facilita il proseguo del testo, rendendolo più accattivante e fornendo a chi legge più prospettive contemporaneamente.
Non nascondo però di aver avuto, e di avere ancora tutt’ora, delle perplessità su questo elaborato, tanto che, per avere una visione più ampia ho aspettato a scrivere la mia opinione in proposito. Quello infatti che non mi ha particolarmente entusiasmata sono i fatti proposti dall’autore che, vuoi perché di libri di fantascienza ne ho letti, vuoi perché in parte le vicende mi ricordavano “L’Ospite” di Stephenie Meyer, non ho trovato particolarmente originali, bensì piuttosto prevedibili. Pagina dopo pagina la sensazione provata è infatti quella del deja-vu, è facile intuire cosa accadrà e come i protagonisti si muoveranno, al tempo stesso però persiste la curiosità di vedere se tali supposizioni sono giuste o sbagliate, se Yancey smentirà tali previsioni o se esse saranno confermate. Questo soprattutto nella parte centrale dell’opera, di fatto nella parte finale l’azione e la curiosità prevalgono dando un nuovo impulso agli eventi.
In conclusione, “La quinta onda” è un libro piacevole, con cui trascorrere qualche ora lieta, da cui non aspettarsi chissà cosa e/o particolare originalità ne tantomeno una fantascienza di quella classica. Diciamo che è un buon testo di partenza per chi vuole avvicinarsi al filone. Adatto a tutte le età.
« Ti vuoi paragonare ad un insetto, Cassie? Bene, allora sei un’efemera. Qui per un giorno e poi svanita. Ma gli Altri non c’entrano. E’ così da sempre. Ora qui e l’attimo dopo no, però il punto non è quanto restiamo, ma cosa facciamo con quel tempo »