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La morte dell'erba
 
La morte dell'erba 2016-01-14 22:41:08 martaquick
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
martaquick Opinione inserita da martaquick    15 Gennaio, 2016
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Il padre dei libri post-apocalittici

Un breve libro che ho letto in pochissimi giorni, un grande libro come contenuti.
Attenzione ci può essere qualche spoiler.
Si parla del viaggio di John Custance che cerca di portare in salvo la sua famiglia nella fattoria del fratello. Un potente virus ha colpito tutte le coltivazioni e quindi le persone si ritrovano a morire di fame e il mondo intero è in rovina; la popolazione e gli Stati cercano di reagire in modi diversi ma alla fine il panico prevale e tutti si ritrovano a doversi adattare e a sopravvivere come meglio credono.
John e la sua famiglia riescono a fuggire da Londra e durante il viaggio che li separa dalla fattoria dove troveranno rifugio subiranno una serie di eventi e soprattutto di cambiamenti che sconvolgerà le loro vite e le plasmerà.
Il punto di vista è sempre quello del nostro protagonista John che è anche colui che muterà di più lungo il romanzo, da uomo d'affari di Londra si troverà guida di un gruppo e difensore della poca umanità rimasta alle persone. Gli altri protagonisti sono la moglie e i figli anche se poco presenti durante il libro e l'amico Roger, altro personaggio degno di nota, da amico avventato diventerà un fedele seguace di John e ne avrà anche timore dopo i suoi cambiamenti come leader.
Quello che penso di questo libro è non tanto il ruolo dei protagonisti anche se mi sono piaciuti perchè semplici e ben delineati, ma tutto ciò che questo libro dice. Si parla di un fatto di gravità mondiale e quello che viene detto dai governi è smorzato per non creare allarmismo, nel frattempo si sentono teorie di salvataggio della popolazione tramite sterminio di una percentuale nei grandi centri abitati ed è proprio quello che succede anche nella realtà, siamo nelle mani di persone che non fanno i nostri interessi e non trovano soluzioni adeguate.
Si racconta anche di tanta umanità ma anche di poca, l'accogliere persone esterne alla famiglia per portarle in salvo ma anche l'abbandono o l'uccisione di altre per la sopravvivenza, è tutta una questione di istinto e di utilità e man mano John si renderà conto che dovrà ricorrere a metodi che non avrà mai pensato di dover usare.
Si parla anche dell'approfittarsi delle situazioni e delle persone, come il proprietario del negozio di armi che facilmente si crea da solo delle nuove regole e si prende delle libertà che se ci fosse ancora l'intervento della polizia non si potrebbe mai prendere.
Il finale non me lo aspettavo così, un lieto fine ma particolare.
Nel complesso è un libro molto scorrevole e piacevolissimo, lo consiglio agli amanti del genere e a che vuole una lettura leggera ma allo stesso tempo interessante.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A tutti gli amanti del genere
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