Dettagli Recensione
Libro profondo ma troppo breve
Fahrenheit è un libro che si presta a chiunque. E' considerato un classico in quanto Bradbury lo ha reso un libro senza età, oggi come ieri la cultura salva e libera la mente.
Considero geniale l'immagine che Bradbury ha creato dei pompieri: invece di spegnere, appiccano il fuoco.
E' un romanzo che fa riflettere sull'importanza del libro, del racconto completo con tutte le sfumature: la nuova società tende infatti a riassumere per rendere più accessibile l'informazione... Ma cosa c'è di più sbagliato che togliere il superfluo? Saremo in grado di giudicare e agire liberamente conoscendo solo una breve sintassi?
La risposta di Fahrenheit è no. L'uomo non è in grado di pensare se non apprezza tutte le sfumature dell'arte.
Tuttavia ho percepito troppo il senso di un romanzo distopico, forse è quasi troppo irreale, a differenza di 1984 con il quale viene spesso paragonato. Infatti, a mio parere, Fahrenheit è decisamente inferiore quanto a contenuti e stile rispetto al libro di Orwell.
Oltre a questo volevo sottolineare un'altra cosa che non ho gradito: la brevità. E' immediato e d'impatto, ma forse troppo, molti argomenti potevano essere sviluppati meglio tanto che alla fine ho pensato che dovevano succedere molte altre cose.. Diciamo che l'ho trovato un po' scarno:
Anche la parte iniziale è quasi fastidiosa a causa dei continui cambi di scena e azioni che avvengono contemporaneamente.
(spoiler) Invece ho apprezzato molto il finale, l'idea che l'uomo, quando tutti i mezzi gli sono privati, può solo ricordare, credendo fino alla fine di lasciare il messaggio alle generazioni future solo cercando di memorizzare ogni giorno più pagine fino allo stremo.Perché l'uomo è l'emblema dell'unione della grande malvagità, che brucia la cultura e fa sparire il sapere, e della grande bontà, che in ogni modo deve compiere i suoi obiettivi, sebbene questi richiedano generazioni e generazioni.
Leggetelo, fa riflettere