Dettagli Recensione
Game Over
Accendi il computer o inserisci una monetina nell’apposito spazio, aspetti che il gioco si carichi e… Ready Player One
Salta, corri, prendi le monete o le armi dal nemico sconfitto e arriva alla fine sano e salvo o, perlomeno, con la tua ultima vita rimanente!
L’unico problema è che questo è un libro, non un gioco… poco importa, ho comunque giocato una partita eccellente e nel mio inventario, ora, c’è un bellissimo libro!
Leggere questo libro mi ha fatto fare un balzo indietro di almeno 20 anni quando guardavo con gli occhi sgranati da bambina, mio fratello maggiore che giocava e passava di livello in livello…
Wade, il protagonista della storia, è un ragazzo ai limiti della povertà che vive la sua vita dentro OASIS, una simulazione di realtà virtuale. Ma la morte del creatore di OASIS cambierà tutto… Non avendo eredi egli lascia tutto a chi scoprirà gli Easter Eggs sparsi per tutti i mondi della realtà virtuale: 3 enigmi da risolvere, 3 chiavi da trovare e altrettante prove da superare, nonché canzoni, giochi e film degli anni ’80 da sapere pressoché a memoria.
I nostalgici di quell’epoca non potranno che apprezzare l’omaggio che Ernest Cline ha voluto fare basando l’intero libro sulla cultura anni ’80.
Un’ importante considerazione è da fare poi, sulla società descritta in questo libro…
La gente passa quasi l’intera giornata su OASIS in quanto la società praticamente non esiste; la povertà dilaga e ovunque ci sono i rottami di una società che fu…
Nonostante i progressi tecnologici così evidenti e stupefacenti, non mi auspico un futuro così, con una società lasciata allo sfacelo. L’obesità dilaga perché, se passi tutto il giorno su OASIS come puoi fare anche un minimo movimento? Sì, beh, ad un certo punto Wade si munisce di tutta una serie di macchine che lo obbligano a fare attività, ma vuoi mettere con la possibilità di uscire?
E cosa dire poi delle amicizie? Pura virtualità! Non c’è un minimo contatto fisico, puoi “conoscere” una persona per tutta una vita per poi scoprire che è tutt’altro…
Il progresso tecnologico va bene, ma questo non deve poi soffocare tutto il resto.
Lo stile è scorrevole e nonostante il genere distopico, non sono stata confusa da un mondo completamente diverso e anche i vocaboli che non conoscevo, come “Easter Egg”, mi sono diventati talmente familiari da farmi diventare una Gunter che, attraverso Wade, andava a caccia delle chiavi per arrivare al livello finale.
Un libro davvero adrenalinico, capitolo dopo capitolo (o dovrei dire livello dopo livello?) e anche un po’ nostalgico per la cultura anni ’80 (che io non conosco molto bene purtroppo).
Un libro che mi ha conquistata a che mi ha tenuta incollata fino all’inevitabile “GAME OVER” . Sì, ma con quale risultato?
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Laura
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