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1984 di George Orwell
 
1984 di George Orwell 2015-01-02 22:50:54 SonDea
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
SonDea Opinione inserita da SonDea    03 Gennaio, 2015
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"La menzogna diventa verità e passa alla storia."

POTREBBERO ESSERCI SPOILER


« Siamo impegnati in un gioco in cui non possiamo vincere. Alcuni fallimenti sono migliori di altri, questo è tutto. »

Non scriverò la trama, vorrei soffermarmi più su quello che ho provato leggendo questo libro.
Allora vorrei partire dal fatto che questo libro mi è stato consigliato, non sapevo come fosse o semplicemente di cosa parlasse, tranne le informazioni principali.
Ho chiesto ad alcuni amici che l'avevano letto e mi è stata data la stessa risposta: è scritto bene, la trama è bella, ma la fine è odiosa.
Devo dire che questi commenti mi hanno incuriosita molto, quindi decisi che questo sarebbe stato il mio regalo di Natale.
Diciamo che ci ho messo 5-6 giorni per leggerlo. Per l'inizio, devo dire la verità, ho trovato un po' di difficoltà a leggere con scorrevolezza, invece, da metà prima parte, vuoi per "abitudine" nel leggere lo stile di Orwell, vuoi per aver cominciato ad entrare nel vivo della storia l'ho trovato molto più scorrevole.
Descrive alla perfezione una società distopica, facendo entrare il lettore nei pensieri del protagonista. Per esempio, nel momento in cui Julia e Winston sono stati arrestati, ho provato un senso di angoscia e temevo che non sarebbero sopravvissuti, che non avrebbero avuto scampo. La capacità di Orwell di rappresentare una società indesiderabile da tutti i punti di vista è eccezionale. Infatti in un particolare capitolo vengono riportati gli errori del passato, partendo dall'Inquisizione del Medioevo che uccideva i martiri perché non tradivano le loro convinzioni, rendendoli dopo la morte degli eroi, al XX sec con il comunismo in Russia e il nazismo in Germania nella quale, credendo di aver imparato dagli errori del passato (appunto, l'Inquisizione) prima di processare pubblicamente il martire, distruggevano la dignità attraverso la tortura e l'isolamento, costringendoli a confessare qualsiasi cosa gli si mettesse in bocca, ma alla fine, dopo anni, si arrivava sempre all'errore del passato. Questo perché le confessioni estratte erano fasulle. Questa particolare differenza contraddistingue la società descritta da Orwell (all'ultima descritta), la quale rendeva, attraverso il bipensiero, le confessioni autentiche. Prima di uccidere, infatti, la vittima, le facevano sotto tortura, una vera e propria conversione al pensiero del Socing. Il Grande Fratello vince, sempre e comunque. E' la società indistruttibile, quella che non può essere nemmeno scalfita con rivoluzioni.

Non voglio dilungarmi troppo, vorrei concludere dicendo che è un libro che vale la pena leggere. Esprime perfettamente i pensieri di Orwell.

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