Dettagli Recensione
Benvenuti al Jurassic Park!
Dopo anni mi sono trovato a varcare nuovamente quel famoso e familiare cancello che si spalanca su un mondo perduto da milioni di anni, a sentirmi ridare un nuovo benvenuto.
Quando lessi per la prima volta questo romanzo avevo all'incirca dieci anni in meno rispetto ad oggi e, anche a causa di questo, lo trovai noioso e assai pesante. Fu sicuramente un errore leggerlo a quei tempi, senza alcun dubbio. Per questo motivo sento di essere stato ingeneroso nei confronti di Michael Crichton (purtroppo scomparso troppo presto), scrittore che ora ho riscoperto e rivalutato ampiamente cosi come questo suo best seller oramai divenuto una sorta di cult.
La mia infanzia è stata letteralmente monopolizzata dal Jurassic Park di Steven Spielberg, una delle mie pellicole preferite, un capolavoro del cinema. Eppure mi rendo conto che se ho potuto vedere un simile film (visto e rivisto nel tempo tantissime volte) è stato unicamente grazie al genio immaginifico di Michael Crichton, il quale si inventò una storia originalissima e piena di suggestione nel lontano 1990 - un periodo in cui l'argomento qui trattato era molto in voga e quasi concretizzabile. E se prima vedevo il film vincere a mani basse nei confronti del romanzo, ora devo dire che entrambe le opere sono allo stesso modo valide.
Il libro si regge su una storia emozionante, su un'idea apparentemente irreale eppure quasi concepibile: riportare in vita i dinosauri attraverso il loro DNA... Un sogno.
Michael Crichton ci dona un romanzo survival e avventuroso che vanta un buonissimo ritmo, coinvolgente e per nulla noioso.
Il suo stile semplice e non troppo ricercato, diretto ed esplicito, permettono di leggere speditamente senza bruschi arresti, intrigando ed emozionando grazie anche ad una caratteristica suspense. I dialoghi, inoltre, sono sfiziosi e alcune volte poco edulcorati rendendo la lettura più divertente (Ian Malcolm, personaggio eccentrico della storia, donerà perle filosofiche ed interessanti riflessioni).
E' ammirevole il lavoro svolto da questo autore che si è documentato non poco, donandoci spiegazioni scientifiche plausibili e verosimili rendendoci il tutto realistico, a tal punto che non sembra di ritrovarsi tra le mani un libro di "semplice" fantascienza.
Ma non ci troviamo solo dinnanzi ad un libro di intrattenimento, poiché vengono sollevate delle riflessioni e trattate alcune tematiche che lo rendono ancor più interessante e profondo. E da qui parte una personale riflessione su quanto letto, cosi da donare la mia personale interpretazione del testo. Quanto segue è ovviamente un parere personale e unicamente soggettivo.
Michael Crichton non vuole seminare un sentimento antiscientifico tra i suoi lettori, no. Con questo suo libro vuole invece mostrarci un lato oscuro nella ricerca e nella scoperta scientifica, rappresentato sopratutto da investitori privi di scrupoli che antepongono il guadagno a tutto il resto; che non pensano alle conseguenze ed utilizzano la scienza unicamente per se stessi. Uomini ricolmi di denaro che ignorano ampiamente la materia attraverso cui vorrebbero arricchirsi e che sfruttano le capacità e le conoscenze degli scienziati per i loro personali fini senza freni e senza intelligenza (basti pensare a John Hammond). Ci ammonisce sul potere che può derivare da alcune scoperte, facendo riecheggiare nella nostra testa delle parole che, se appassionati di fumetti, ricorderemo chiaramente: "da un grande potere, derivano grandi responsabilità". Ci rammenta che ci sarà sempre un fattore di imprevedibilità, un qualcosa che sfuggirà ai nostri pur precisi calcoli sopratutto quando si ha a che fare con la Vita. Niente può veramente essere controllato, pur se ci illudiamo continuamente dell'esatto contrario. Da una parte l'ignoto da sempre ci spaventa più di ogni altra cosa e quindi cosa c'è di meglio nello sviluppare credenze e false sicurezze per ridimensionare questo terrore atavico?
Entrando nel dettaglio, e rimanendo nel contesto della storia, Crichton secondo me non demonizza il potere genetico, ma ci vuol dire di non utilizzarlo per alterare il corso naturale degli eventi, in questo caso riportare in vita i dinosauri. Esseri viventi e appunto, per questo, imprevedibili e ingestibili che si sono estinti a causa di un fenomeno catastrofico del tutto naturale.
Dunque, un libro che ho sicuramente rivalutato e che consiglio senza problemi a tutti, sopratutto a chi è cresciuto con il film di Steven Spielberg e che vorrà vedere il nuovo film "Jurassic Word" nei cinema nel 2015.
- Recensione dedicata allo scomparso Richard Attenborough (John Hammond nel film di Steven Spielberg), figura della mia infanzia.