Dettagli Recensione
PERDERSI CHE E' UN PIACERE
Ho letto qualche recensione e ho preso in mano questo libro senza comprendere bene il guaio in cui mi stavo cacciando! Eh sì, perché quando inizi a leggere e non riesci a smettere è davvero un bel guaio (soprattutto quando devi andare in ufficio e invece vorresti restare nella Radura insieme agli altri).
Tutto inizia con una scatola scura e mobile: Thomas è lì dentro e tu sei lì con lui. All'improvviso ti trovi addosso gli occhi di tutti quei "CASPIO" di ragazzini della Radura che ti guardano con un misto di compassione e superiorità. Perché Thomas (e tu con lui) è l'ultimo arrivato, il fagiolino, il pivellino.
Lui deve ancora capire come funziona. Qual'è il proprio posto nella rigida comunità della Radura, ad esempio. Oppure cosa fanno quelli che partono la mattina correndo fuori dalle mura e ritornano a sera correndo prima che si chiudano le porte. E perché le porte si chiudono.
Ma soprattutto perché sono finiti lì? E perché sono tutti maschi?
Almeno finché non arriva l'Ultima. Non in ordine di tempo, ma proprio l'Ultima. Colei dopo la quale non arriverà più nessuno. E perché a Thomas sembra di conoscerla?
Un romanzo che ti tiene inchiodato lì, tra i muri del Labirinto a contorcerti le sinapsi nel tentativo di capire tutti i perché!
E va a finire che ti affezioni pure a 'sti caspio di ragazzini sperduti.
Dashner ha scritto davvero un gran bel romanzo, con un giusto mix di mistero e adrenalina, ironia e azione. Certo qualche difetto lo possiamo trovare: il personaggio di Teresa è abbastanza algido e il finale soffre un po' di una certa frettolosità; ma tutto sommato, essendo una trilogia, mi riservo di verificare se siano funzionali al resto della saga.
Per il resto, leggetelo e sperdetevi pure nel labirinto!
Indicazioni utili
A chi ama i romanzi distopici