Dettagli Recensione
Progresso Incontrollabile
La fantasia di Michael Crichton è senza dubbio all’apice nel suo romanzo più famoso, ovvero questo “Jurassic Park”. Probabilmente il romanzo è meno conosciuto del film, anzi, molti non sono nemmeno a conoscenza dell’esistenza del libro di Crichton. In tal caso però, non sanno cosa si sono persi. Il punto forte del romanzo, oltre al ritmo incalzante e allo stile dello scrittore, che in quest’opera è certamente ai massimi livelli, è senza dubbio la trama, originale, ben sviluppata e resa accurata scientificamente. Come molti sapranno, la storia è ambientata su Isla Nublar, dove John Hammond, fondatore della InGen, ha costruito un parco di divertimenti come mai ce ne sono stati al mondo. Le attrazioni principali non sono infatti montagne russe o case dell’orrore, ma dinosauri in carne ed ossa riprodotti grazie ad innovative tecniche dell’ingegneria genetica. Hammond organizzerà un’ escursione sull’isola portando con sé un paleontologo, Alan Grant, una paleobotanica, Ellie Sattler, ed un eccentrico matematico (il personaggio a mia opinione più interessante), Ian Malcolm. Condurrà questi uomini sull’isola allo scopo di far loro valutare, da esperti, il suo fantastico e innovativo Jurassic Park. Si susseguiranno una serie di eventi catastrofici facilmente deducibili. Il romanzo è eccelso in tutte le sue parti, Isla Nublar, è una delle ambientazioni letterarie che più ho preferito, i personaggi ben definiti, la storia intrigante, coinvolgente e piena di tensione. In particolare una cosa che ho particolarmente apprezzato, che caratterizza le migliori opere di Crichton, è l’accuratezza scientifica con la quale giustifica gli avvenimenti dei suoi romanzi. Come vi spiegate infatti la presenza su un isola costaricana di esseri estinti milioni di anni fa? Crichton lo spiega talmente bene da renderlo plausibile, tanto da farvi pensare che la tecnologia possa prima o poi raggiungere questo obiettivo (anche se speriamo vivamente di no).
Lo scrittore ci rende partecipi del suo pensiero principale, che è presente nella quasi totalità dei suoi romanzi. Si evince infatti dalle pagine di questo libro una sconfinata fiducia e riverenza nei confronti dell’intelletto umano e della tecnologia, è ostentata la consapevolezza dei grandi traguardi che essa può raggiungere, la mente umana non ha quasi limiti. In contrapposizione a questa fiducia c’è però una sfiducia di altro genere nei confronti della capacità dell’uomo di controllare il frutto del proprio intelletto. L’egoismo porta infatti l’uomo a sfruttare i risultati del proprio progresso tecnologico principalmente per trarne un profitto materiale, economico, e il Jurassic Park ne è l’esempio estremo. Hammond vuole creare coi risultati dei propri investimenti un parco di divertimenti popolato da dinosauri, nonostante gli ovvi pericoli insiti in tutto ciò, credendo di poterlo controllare. Ma la natura non si può confinare, nemmeno con tutto il denaro del mondo, ci sono cose che l’uomo non può avere la presunzione di controllare. Quando l’uomo gioca a fare Dio, i risultati non possono essere che catastrofici. E’ questa la critica che fa lo scrittore, e la fa in maniera eccelsa incorniciandola in una storia che a mia opinione è una di quelle più originali e coinvolgenti mai scritte.
"Abitiamo qui solo da un batter d'occhio. Se domani non ci fossimo più, la Terra non sentirebbe la nostra mancanza. [...] Siamo chiari. Il pianeta Terra non è in pericolo, noi siamo in pericolo. Non abbiamo il potere di distruggere il pianeta: o di salvarlo. Ma abbiamo il potere di salvare noi stessi."
Indicazioni utili
Bioshock: Rapture.
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
:-)