Dettagli Recensione
Top 100 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Ai confini della realtà
La bizzarra creatività di Lansdale non ha portato in dote solo noir, thriller e romanzi di formazione - ovviamente sempre ammantati di sfumature pulp, horror e western- ci sono anche scritti a dir poco strambi tra le sue opere, nella speciale categoria tra i più riusciti giusto menzionare il breve e spassosissimo "Bubba Ho Tep" e appunto "La notte del Drive-in".
In apparenza un delirante omaggio ai b-movie sin dal contesto ambientale, ovvero l'Orbit, il più grande cinema a cielo aperto del Texas, dove quattro amici si trovano vittime di un incubo assurdo, paragonabile a una di quelle sconclusionate pellicole con le quali pensavano di allietare la serata.
In breve prende forma una situazione di panico, dapprima più o meno controllato poi sfociante in un vero massacro. L'assenza di regole, di mezzi di sostentamento e la coabitazione forzata favoriscono un'involuzione comportamentale aberrante, con ferino istinto di sopravvivenza a farla da padrone e a indurre i malcapitati a macchiarsi degli atti più deplorevoli. Lansdale non muove scontante critiche all'indole umana, accetta la regressione come un dato di fatto addebitando il tutto all'istinto animalesco connaturato, semmai punta il suo sguardo accusatore nei confronti di una realtà socioeconomica corrotta, irrispettosa del prossimo e ammorbata dal becero consumismo; qui ben evidenziato da bevande gassate, dolciumi e pop-corn che per qualche giorno saranno unica fonte di sostentamento.
Non è un caso che a menare le danze siano il "Re del pop-corn" prima, e nel secondo capitolo Popalong Cassidy, uomo con al posto della testa una tv, come a sottolineare l'influenza nefasta dei mass media perpetrata mediante programmi di dubbio valore.
La conformazione fisica di questi personaggi ne determina il ruolo di baubau dell'era moderna, ibridi mostruosi che hanno sostituito il vecchio uomo nero, inoltre rendono bene la stravaganza della storia, perennemente sopra le righe e punteggiata da situazioni a dir poco grottesche non estranee a momenti molto crudi.
Lansdale amalgama tutto nel calderone dell'eccesso non dimenticandosi l'innata propensione per il sarcasmo e l'umorismo nero senza scivolare in ridicole astrusità.
Dietro l'apparente patina decerebrata c'è una lettura attuale feroce e implacabile; questa non è altro che la punizione per l'umanità, approntata da una divinità crudele probabilmente fatta a nostra immagine e somiglianza.