Dettagli Recensione
Re dell'estate
Attenzione, potrebbe contenere spoiler!!
Le fate non sono tutte alla Campanellino Trilly, ci sono anche fate dispettose, crudeli, assassine.
Ed Aislinn, la protagonista, lo sa bene, perchè lei è dotata della seconda vista, ereditata da sua madre e sua nonna che le consente di vedere quello che tutti gli altri umani non vedono: fate, spiriti degli alberi, spiriti della corte dell'estate e una ragazza pallida, triste, la ragazza dell'inverno, accompagnata da un lupo. E qui il paragone con i metalupi della saga di Martin è stato immediato.
Fino a metà il libro mi è piaciuto moltissimo, poi è andato via via calando.
Ero partita prevenuta, pensando che fosse un simil Twilight, con le fate al posto dei vampiri.
Non è così, anche se il triangolo amoroso Umana/umano/essere fatato c'è... solo che alla fine si trasforma in un quadrato.
La storia è molto interessante per il fatto che ci introduce al popolo fatato, con piccole note ad ogni inizio capitolo sulle leggende fatate, principalmente irlandesi e scozzesi.
Aislinn ha paura degli esseri fatati, e non deve attirare la loro attenzione, ma un giorno Keenan, il re dell'estate, inizierà a seguirla. Perchè?
Perchè la vede nei suoi sogni, ella è sua dalla nascita, è la sua Regina. Forse. Keenan non ne è sicuro.
Aislinn dovrà superare una prova per scoprirlo, una prova che potrebbe costarle tutto, una prova che hanno affrontato molte prima di lei, solo che lei non vuole essere una regina, non vuole essere una fata.
E ce lo dicono per un centinaio di pagine.
E' questo che mi ha annoiato terribilmente: dalla metà in poi è solo un susseguirsi di "sarà lei la regina?", "non sarà lei", "voglio che sia lei", "non voglio che sia lei, "non voglio fare la regina" e via dicendo, pensieri espressi a turno da tutti i personaggi del libro. E quando dico tutti intendo proprio tutti, compresi i servitori della corte.
Una noia tremenda.
Poi ammettiamolo: se Aislinn è la protagonista e se il fulcro della narrazione è la ricerca della regina dell'estate, è abbastanza ovvio che sarà lei no?
Non manca la cattivona di turno: Beira, la regina dell'inverno (eh si, Frozen imperversa anche qui), nonchè madre di Keenan. Malvagia e crudele, non ci pensa troppo ad uccidere chiunque la ostacoli, comparendo ogni volta con frasi ad effetto degne del più banale clichè .
In tutta questa noia e banalità spicca il personaggio dell'umano amato da Aislinn: Seth, ragazzo con piercing che abita in un vagone del treno, innamorato di lei alla follia, molto dolce e protettivo. L'ho davvero apprezzato come personaggio.
Keenan invece all'inizio è tutto parole d'amore, ma alla fine risulta un po' altezzoso.
Da apprezzare anche le frasi ad effetto sparse qua e là per descrivere alcune sensazioni e caratteristiche della corte dell'estate.
Lo stile e la scrittura sono comunque scorrevoli, senza errori, a parte qualche brutta traduzione dei nomi delle specie fatate.
Ho notato infine che, ovviamente, è una saga. Altr quattro libri dopo questo. All'inizio pensavo di prenderli, ma poi ho cambiato idea.
Lo consiglio forse ad un pubblico di Young adult, perchè alla fine una storia sulle fate non si legge tutti i giorni, ma per chi non si lascia abbindolare dal vino dell'estate e dagli occhi del colore dei campi fioriti di Keenan, lasciate perdere.
E ricordate, perchè Aislinn nonostante anni di regole non ci ha pensato: mai accettare di bere assieme ad un essere fatato.
Indicazioni utili
- sì
- no