Dettagli Recensione
Top 100 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Zoo verticale
Contenuti molto attuali in questo romanzo di J.G. Ballard, il quale immagina un condominio ultra moderno ed isolato dal resto del mondo come cartina tornasole della società.
Il fabbricato è strutturato seguendo un ordine gerarchico basato sulla disponibilità economica, i meno abbienti stanno ai piani bassi, i più ricchi in alto, quasi a toccare il cielo come divinità del nuovo credo consumistico.
Ballard si lancia in una disamina al vetriolo della natura umana rimasta invariata nei secoli nonostante il perfezionamento tecnologico. Il condominio infatti si tramuta in un mattatoio nel momento in cui l'assenza di regole espone ad un decadimento morale/comportamentale.
E' l'istinto animalesco a prevalere, gli inquilini si scagliano l'uno contro l'altro, dapprima irritati da alcune tipiche scaramucce da vicinato poco cortese, quindi da problemi inerenti la tanto decantata sicurezza e comodità, per poi implodere in una vera e propria guerriglia.
La regressione scorre di pari passo con l'azzeramento lento ma inarrestabile di quell'avanguardia scientifica così tranquillizzante; la storia vede ancora una volta opposti chi non ha nulla e chi ha fatto dell'opulenza il suo stile di vita, mentre lo status primitivo impera raggiungendo i più bassi istinti inerenti la mera sopravvivenza e la riproduzione.
Non c'è una vera causa scatenante, Ballard è irremovibile nel pensare all'uomo come al predatore più spietato, l'unico al mondo incapace di gestire una convivenza mirata al benessere della comunità . Alla base di questo disfattismo c'è anche l'innegabile distacco dal reale, il condominio è un microcosmo indipendente con le sue zone "bene" e i suoi ghetti. Una sorta di fortezza da cui non vi è più bisogno uscire: supermercati, palestre, negozi, locali, ristoranti sopperiscono ad ogni bisogno lasciando le persone in uno stato di impasse evolutiva.
Forse Ballard vede addirittura oltre, nel 1975 conosce il futuro che attende l'umanità, il condominio è (mi si perdoni la metafora azzardata) il centro commerciale di oggi.
« Senza saperlo, [Royal] aveva costruito un gigantesco zoo verticale, con centinaia di gabbie accatastate l'una sull'altra. E allora, per cogliere il senso di tutti i fatti avvenuti nei mesi precedenti, bastava capire che quelle creature brillanti ed esotiche avevano imparato ad aprire gli sportelli. »
Indicazioni utili
Commenti
10 risultati - visualizzati 1 - 10 |
Ordina
|
Al momento ho letto, oltre a questo titolo, anche "La mostra delle atrocità" e "Crash" (da cui Cronenberg ha tratto l'omonimo film). Difficile catalogarlo, di sicuro il suo occhio sul sociale è sempre molto acuto e critico, personalmente lo apprezzo molto. Spero possa essere di tuo gradimento :)
Bel commento, anche se non mi attira il contenuto del libro.
Brava CUB, ha azzeccato la nostra compatibilità letteraria.
Il libro lo inseguo a un pò, penso sia arrivato il momento di metterlo in un carrello :)))
Il libro ti consiglio di "carrellarlo" quanto prima. Così poi posso leggere la tua recensione :)
Quanto a Cronenberg, anch'io adoro alcuni suoi film: "La mosca", ad esempio, lo trovo eccezionale (ingannatore per quanto è anni '80 lo stile, rispetto a un contenuto che è l'esatto contrario di ciò che adava in quegli anni).
Ottima recensione, in ogni caso.
10 risultati - visualizzati 1 - 10 |