Dettagli Recensione
Memoria corta
Hitler è tornato, si risveglia ai giorni nostri in un campo abbandonato a Berlino.
Dopo l'iniziale straniamento comincia a studiare ciò che lo attornia rimuginando su come tornare al potere. Non tarda a capire che oggi come allora la comunicazione è l'arma vincente, impossibile quindi non pensare alla tv e ai beoti (leggi potenziali elettori) che prendono per oro colato ciò che essa vomita quotidianamente.
Vermes mimetizza da commedia un romanzo che sotto la superficie più disimpegnata mostra invece uno spaccato sociale preoccupante, dove la memoria storica è puramente accessoria e un ometto buono giusto per il cabaret può influenzare le masse.
Si ride amaro mentre la società odierna viene sbeffeggiata con elegante ironia, tra le righe si intravede una Germania ancora una volta incapace di vedere il male avanzare, camuffato subdolamente da panacea per tutti i problemi, tra cui quello del "diverso" è sempre buon capro espiatorio, perfetto per ottenere consensi.
A parte qualche passaggio un po' veloce il romanzo piace nella sua vena critica verso un mondo che di fatto non cambia mai e incappa sempre negli stessi tragici errori.
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Commenti
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ecco un motivo in più per leggere questo romanzo...
Per il resto non posso che darti ragione a malincuore, siamo sempre alle solite con l'umanità a dimenticarsi troppo in fretta dei propri errori e orrori.
Purtroppo la storia però incensa anche falsi miti ed eroi che hanno fatto esattamente le stesse cose dei "demoni", quindi questa ciclicità viene allo stesso tempo criticata e fomentata. E' un tema molto interessante...ma forse non è il luogo adatto! =) scusate la parentesi..bella recensione Donnie!
mi sento di sottoscrivere tutto quanto, hai fatto delle riflessioni molto pertinenti che indubbiamente il romanzo di Vermes suggerisce. Sicuramente ci si potrebbe scrivere un trattato, il tema è molto affascinante e si presterebbe senza dubbi.
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... quando una recensione sintetica può valere pagine di critica letteraria... Bravo Donnie :)