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Un amore fuori dal tempo
Mi ricordo la prima volta che vidi questo romanzo in libreria: mi intrigava tutto, la copertina, la trama, e avrei subito messo mano al portafoglio se non avessi avuto la sensazione che fosse il primo volume di una serie (come in effetti è)… La curiosità però alla fine ha avuto la meglio e con la prospettiva che, se fossi capitata male, avrei comunque potuto non comprare i volumi successivi, mi sono lasciata trasportare e ho comprato il romanzo.
Devo sottolineare subito che non mi sono pentita della scelta fatta, anche se… ma andiamo con ordine!
I viaggi nel tempo mi hanno, da sempre, affascinato e in questo romanzo ne rappresentano sia il pregio che il difetto.
È un pregio perché è un argomento sempre affascinante e intrigante. Diciamo la verità, chi non ha mai desiderato, almeno una volta, di poter viaggiare nel tempo? Anche se solo nel passato come Bennett, il protagonista? E essere contemporaneamente in due posti?
Come accennavo prima, però questi viaggi nel tempo rappresentano anche un difetto perché viene quasi del tutto trascurato l’”effetto farfalla”. Ho detto quasi perché in effetti un piccolo cambiamento c’è, ma è talmente minuscolo che non so se possa essere considerato effettivamente una conseguenza dell’effetto farfalla. Inoltre questo argomento viene ampiamente discusso all’interno del romanzo, ma sono tutte discussioni che alla fine si rivelano inutili perché poi i due protagonisti fanno sostanzialmente quello che vogliono.
Perché, ad esempio, non c’è l’effetto farfalla per il semplice motivo che Bennet sta con Anna? Chissà, forse sono stata influenzata troppo da Stephen King, ma mi sembra che su questo punto il romanzo sia un po’ carente…
…poi ci sono alcune cose che rappresentano un grosso punto interrogativo.
Perché Bennett riesce a viaggiare nel tempo? Qualcuno potrebbe rispondermi che è una sua dote (tipo supereroe). Ok, passiamo per buona questa risposta, ma rimangono comunque dei lati oscuri. Ad un certo punto Bennett è come bloccato, non riesce più a viaggiare, ma perché?
Io se fossi in Anna, la protagonista del romanzo, qualche domanda me la farei, ma evidentemente per lei non è importante..
E di domande ce ne sarebbero tante altre, ma rischierei di anticipare troppo…
Se non si considerano questi dettagli (forse dovrei smettere di cercare di spiegare tutto e di accettare le cose così come sono!!), il libro è davvero piacevole. Infatti nel romanzo è presente una storia d’amore originale e non disdegna di parlare di argomenti più importanti.
Nel libro si parla infatti dell’amore dei nipoti per i nonni e di cosa si è disposti a fare pur di star vicino ad una persona cara nei momenti di maggiore difficoltà…
Inoltre ho veramente adorato l’argomento “viaggiare” (e non solo nel tempo) che fa da linea guida per tutto il romanzo.
Anna non ha mai viaggiato, ma desiderava farlo con tutto il cuore. Ho trovato a dir poco geniale l’idea della cartina del mondo dove appuntare i viaggi fatti.
Lo stile limpido e semplice mi ha fatto immaginare di essere là, nel 1995…
La protagonista, Anna, non è banale anche se alcuni dei suoi atteggiamenti mi sono sembrati troppo egoistici e testardi. Ecco, in quei momenti mi sono sentita così lontana dalla protagonista che il feeling che avevo con il romanzo scivolava via…
A questo punto sono molto curiosa di scoprire gli avvenimenti nel secondo libro… riuscirò ad avere le risposte alle mie domande? Ora non rimane che attendere!!!