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Il cacciatore di androidi
C'è poco da fare, ultimamente sono fissato con la fantascienza, nonostante da sempre sia un tema che non amo particolarmente, però questo periodo ho deciso di dargli una chanche, ed eccomi che dopo Asimov scelgo Dick. Logicamente, come molti di voi sapranno, parliamo di due tipi di fantascienza molto diversi nonché di due periodi storici altrettanto distinti. Se infatti possiamo definire Asimov come il padre della moderna fantascienza forse è più giusto definire Dick come il principale esponente del ciberpunk letterario. Ero andato in libreria per prendere Ubik, sua opera più famosa, ma non avendola trovata ho scelto "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?", altra sua opera famosissima dalla quale poi Ridley Scott ha tratto il capolavoro "Blade Runner" (film che ho visto 3 volte...). Il romanzo è ambientato in un futuro distopico in cui gli uomini convivono con gli androidi, la terra ( o almeno le periferie più povere) è piena di una polvere chiamata "palta" che cade dal cielo come pioggia e che a lungo andare nuoce alla psiche degli umani, e gli esseri umani sono dediti ad una pseudoreligione chiamata mercerianesimo, che li tiene in legame empatico. Insomma, un futuro tutt'altro che positivo...in tutto ciò, un cacciatore di taglie di nome Rick Deckard viene incaricato di "ritirare" (leggi "eliminare") 7 androidi super avanzati della serie Nexus 6 che hanno mandato all'ospedale (in fin di vita) il capo del nostro Rick. Logicamente non mancheranno gli imprevisti ed i colpi di scena, ma soprattutto non mancherà l'amore, che in questo caso coinvolge il protagonista ed un'androide facendoci pensare "Sono poi così tanto lontani dagli esseri umani questi androidi?", a voi la risposta. Il libro è molto simile al film, Scott tende solo ad accentuare un pò di più il legame sentimentale "uomini-androidi" ma per il resto, soprattutto gli scenari, sono identici. Un elemento che manca nel film e che invece da il titolo al libro è proprio la presenza degli animali elettrici, che Dick tende ad associare al benessere del futuro. Come infatti per noi il sintomo del benessere può essere considerato una fuoriserie da 60000 euro o una casa di 200 mq, nel futuro di Dick il benessere è rappresentato da un animale vero e non elettrico, visto che gli animali viventi (un pò come gli umani) sono in via d'estinzione. Ogni animale ha un prezzo indicato sul "catalogo Sidney" e questo fattore, non presente nel film, è invece il motore del nostro libro, infatti Rick decide di portare a termine il suo lavoro solo per poter intascare i soldi della taglia e finalmente acquistare una pecora vivente al posto di quella elettrica che ha. Il libro è scritto in maniera semplice e scorrevole nonostante i mille neologismi. Ho trovato anche molto intelligente il fatto di dividerlo in capitoli brevi così da mantenere sempre alta la concentrazione del lettore. Insomma in conclusione un bel libro che sono riuscito ad apprezzare pur non essendo un amante della fantascienza, adesso sotto con Ubik!
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Il tema degli animali come oggetto di status symbol è nel film molto più sfumato che nel libro, dove, come tu dici, è assolutamente centrale. Tuttavia nel film ci sono almeno due punti - alla sede della Tyrell Corporation, dove all'interno vola un gufo sintetico, e nelle esibizioni di Zhora, che utilizza un serpente altrettanto sintetico - dove il tema è esplicitamente trattato.
Buona lettura: Ubik è un libro particolarissimo... a mio parere uno dei migliori due o tre di Dick..