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Realtà e illusione
"Salta nel cesso e stai a piedi in su. Io sono vivo, voi siete morti."
Un altro libro strampalato e confusionario di Dick in cui Runciter e la sua squadra di precog partono per una missione sulla Luna a bordo della navetta La disfatta II. Con un simile mezzo di trasporto l'esito della missione è scontato. Ma non è tanto l'esito il problema quanto ciò che succede dopo la missione: tanti fatti difficilmente spiegabili, tanti misteri da chiarire, entità opposte che si fronteggiano come il bene e il male in una realtà che tutto sembra meno che reale. Il libro pone, nel suo modo caotico, tanti problemi filosofici: il problema dell'esistenza, di Dio, della vita dopo la morte, della realtà della realtà.
Io sono Ubik. Prima che l'universo fosse, io ero. Ho creato i soli. Ho creato i mondi. Ho creato le forme di vita e i luoghi che esse abitano; io le muovo nel luogo che più mi aggrada. Vanno dove dico io, fanno ciò che io comando. Io sono il verbo e il mio nome non è mai pronunciato, il nome che nessuno conosce. Mi chiamo Ubik, ma non è il mio nome. Io sono e sarò in eterno.
Geniale anche l'idea di iniziare ogni capitolo con una diversa pubblicità di Ubik, come se fosse un prodotto, anzi il prodotto, e alla fine un salvavita, il farmaco e forse Dio. Bella anche la confusione tra realtà e creazione della mente, come se un uomo potesse spingersi con l'immaginazione ai confini della mente di Dio.
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