Dettagli Recensione
Folle
“Le tre stimmate di Palmer Eldritch” è un romanzo psichedelico.
Se prima questo termine non mi era pienamente chiaro, dopo aver letto l’opera di Philip K. Dick posso definirlo come una fusione di almeno due termini: delirante e allucinatorio.
Il romanzo è ambientato nel “futuro secondo Dick”, un futuro scolorito, grigio, in cui tutto è andato in malora e la realtà è diventata un brutto incubo dal quale gli esseri umani cercano di fuggire.
L’umanità ha colonizzato altri pianeti ostili, in particolar modo Marte. Per i coloni l’unica via di fuga dalla vita triste e avvilente sul Pianeta Rosso è rappresentata dal Can-D, una droga commercializzata illegalmente dall’imprenditore Leo Bulero, utilizzata insieme a una specie di "casa di bambole", composta di oggetti miniaturizzati (mobili, auto o addirittura figure sociali come dottori o psicologi) che vanno a creare un ambiente simile al pianeta Terra ancora puro e incontaminato, nel quale i coloni vivono una vita spensierata, anche se illusoria e limitata al tempo in cui permane l'effetto della droga assunta.
Lo sconvolgimento si ha col ritorno sulla Terra di Palmer Eldritch, spietato imprenditore partito per un viaggio di affari verso Proxima Centauri. Non si sa chi sia tornato da quel viaggio, se Eldritch, o “qualcos’altro”. La sua figura è avvolta fin dall’inizio da un alone di mistero e malvagità, lo stesso Leo Bulero ne è fortemente intimorito. Nel tentativo di scoprire i piani del suo avversario riguardo la messa in commercio di una nuova droga misteriosa, il Chew-Z, si troverà costretto ad essere il primo a verificarne i devastanti effetti, rimanendo intrappolato in un mondo illusorio controllato dallo stesso Eldritch.
Philip K. Dick non brillerà certo per scrittura impeccabile, ma riesce a immergerti nel suo mondo, un mondo che vale la pena di esplorare e dal quale, una volta completata la lettura, non riesci a uscire immediatamente.
L’ho letto in tempo relativamente breve, ma non è da leggere tutto d’un fiato, bisogna fermarsi, rimuginare per un po’ su quello che si è letto, allo scopo di non rendere ancora più difficile seguire un libro già abbastanza complicato di per sé.
Infatti le “Stimmate” è uno di quei libri che non si possono capire appieno, non esiste una conoscenza assoluta della trama, delle vicende, dei temi. Non ha conclusione, ti lascia mille domande e ciò che l’autore scrive ha mille possibili interpretazioni. E’ caratterizzato da continui capovolgimenti di fronte, che provocano un cambiamento continuo dei punti di vista del lettore nei confronti delle situazioni e dei personaggi, in primo luogo nei confronti dell’inquietante figura di Palmer Eldritch.
Chi è Palmer Eldritch? Un invasore alieno atipico? Una divinità malvagia? O un semplice uomo?
Durante la lettura il mondo reale si mescola continuamente con il mondo fittizio creato dal Chew-Z, mi sono sentito perso, disorientato e avvilito come i protagonisti, incapace di distinguere realtà e illusione, ma alla fine ci si rende conto che non esiste una distinzione e Eldritch diventa dominatore incontrastato di entrambe, onnipresente, padrone del destino di chiunque entri nel suo dominio.
Il libro è un viaggio nella mente umana, intricata, delirante e volubile.
Palmer Eldritch ci dimostra che non importa se abbiamo perso tutto, non importa quanto ci possa sembrare brutta la realtà in cui viviamo, quando l’unica alternativa è la morte, è sempre meglio vivere.
Davvero un libro stupendo, forse anche meglio del capolavoro acclamato dello scrittore, Ubik.
« "Dio promette la vita eterna" disse Eldritch. "Io posso fare di meglio; posso metterla in commercio." »
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