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ACCENDERE IL FUOCO DELLA CULTURA
Guy Montag si alza ogni mattina, infila la divisa e gli stivali e va al lavoro. Arrivato in caserma imbraccia un lanciafiamme e appicca incendi nelle case delle persone … Quali deplorevoli crimini hanno commesso queste persone? Sono in possesso di libri! Assurdo, penserete …
Un libro dove i pompieri non spengono gli incendi ma appiccano il fuoco, ambientato in un futuro non ben definito, un futuro piatto, scialbo, tecnologicamente avanzato e culturalmente arretrato.
Nel corso della storia, fin dall’antichità, molte civiltà hanno proibito la lettura e il possesso di libri. La Chiesa li ha proibiti, fatti bruciare. Il fascismo, il nazismo e il comunismo li hanno proibiti. A quale scopo? La distruzione della cultura e con essa della libertà di pensiero, della diffusione di idee e dell’espressione delle opinioni è lo strumento con il quale, chi è al potere, mantiene il controllo totale.
All’interno di questo totalitarismo fantascientifico (?) prende forma il romanzo di Bradbury. I personaggi sono molto particolari, il protagonista sopracitato Montag appunto, sarà accompagnato in questa storia da alcune figure controverse come la moglie Mildred, il capo Beatty, il vecchio Faber, tutti caratterizzati e rappresentanti di stati d’animo precisi.
Se dopo alcune pagine avrete dubbi sulla scelta che avete fatto nel cominciare il libro, non sfiduciatevi, tutto sarà chiaro andando avanti. Il linguaggio di Bradbury è particolare, visionario, a momenti davvero molto astratto, poi giù diretto, cruento e tangibile più che mai.
È una storia di ribellione, di sofferenza, di magia quasi. Bella senza nessun dubbio, bella senza entusiasmare. Non per tutti però, un libro diverso.
Buona lettura, incendiari.
Controluce