Dettagli Recensione
i vivi a volte sono peggiori dei (non) morti...
Rieccomi alle prese con gli zombi… capisco sempre meno da dove arrivi questa mania ma tantè che mi sono cuccato anche il film con Brad Pitt (sempre una Z c’è….) Il nostro trio di sopravissuti con giovane avvocato senza nome, la bella Lucia e il ‘cazzuto’ ucraino Viktor si ritrovano in pieno oceano dopo essere scappati dalle Canarie (…con questo caldo vorrei scappare io a Tenerife…) quando vengono sorpresi con la loro imbarcazione a vela da una forte tempesta: quando stanno per affondare vengono miracolosamente salvati da una petroliera. Il miracolo si trasforma presto in incubo, la petroliera appartiene a una cittadina USA che è riuscita a scampare all’apocalisse grazie al suo capo, un ‘profeta’ che la comanda in ‘nome di Dio’. No i ns eroi capiscono subito che qualcosa non va, la società è divisa tra gli illuminati bianchi e gli ‘Ilioti’ neri, ispanici etc etc che sono considerati al pari degli schiavi: qui il racconto si sviluppa attorno alla vita di questa cittadina che assomiglia sempre più a una piccola roccaforte nazista e che di nazista ha anche i metodi. Parallelamente si sviluppano delle curiose e belle novità come la comparsa nel mondo dei Coreani del Nord salvatosi paradossalmente grazie alla loro esclusione dalla vita del resto del mondo e anche il mondo perfetto del virus comincia a mostrare le prime crepe. Riusciranno i ns eroi a sopravvivere ai non vivi e soprattutto ai vivi? Come cambierà il mondo dei non vivi? Finalmente avremo delle risposte. Quello che traspare dalla lettura è sempre il ritmo molto alto, anche se ha vacillato in alcuni parti del libro (le vicende di Gulfport non sono poi così eccitanti) e anche gli zombi passano in 2°/3° piano rispetto ad altre vicende: il libro sembra più incentrato nella lotta tra vivi, tra bene e male, tra incubi che ritornano come il nazismo e il razzismo. L’analogia tra i governanti (nazisti) e gli ilioti (ebrei, zingari) è molto forte come nelle pagine delle deportazioni nel deserto o nelle divisioni in ghetti: non mancano alcuni momenti di tenerezza, in fondo anche nell’orlo del baratro l’amore vince sempre. Libro consigliato assolutamente per i lettori dei precedenti bisogna assolutamente capire va a finire e a me il lieto fine (?!?!) è sempre piaciuto.
Buona estate.