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1984 di George Orwell
 
1984 di George Orwell 2013-06-24 20:10:56 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    24 Giugno, 2013
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Orwell profeta in patria nostra

Non lo dico soltanto io: l’artista non è colui che è acclamato dai suoi contemporanei, perché destino dell’artista è quello di essere incompreso. L’artista è colui che “vede prima” e “guarda avanti”, per via di capacità intuitive e sensibilità esasperata che consentono di percepire in anticipo avvenimenti, tendenze e situazioni anche impensabili.
Con buona pace dei vari Dan Brown, Stephen King e Glenn Cooper (autori che peraltro a me piacciono moltissimo, ma che hanno il terribile ‘difetto’ di essere troppo sintonizzati con i gusti e le mode dei coevi), probabilmente non saranno loro gli scrittori che – fra qualche decennio – verranno acclamati come ‘geni’, precursori o profeti.
Volete una prova di quel che dico?
La prova ce la fornisce, dritto dritto, “Nineteen eighty four” di Orwell.

Alcuni fatti recenti rilanciano l’attualità di questo autore e connotano il suo scritto come profetico.
In 1984 di George Orwell ritroviamo Big Brother: un personaggio immaginario che designa il dittatore dello stato totalitario di Oceania. Nella società che Orwell descrive, ciascun individuo è tenuto costantemente sotto controllo dalle autorità al suono di uno slogan che è una minaccia bella e buona: "Il Grande Fratello vi guarda". Gli abitanti soggiacciono alla superiorità di un’entità che non è dato comprendere se sia persona reale e vivente o, piuttosto, icona, simbolo o personificazione del partito.
Winston Smith, sotto tortura, chiede a O’Brien se il Grande Fratello esiste. Ottiene una replica drastica: "Tu non esisti"; che significa: sarai ucciso e cancellato dagli archivi, come se tu non fossi mai esistito.
Emmanuel Goldstein scrive: «Nessuno ha mai visto il Grande Fratello. È un volto sui manifesti, una voce che viene dal teleschermo. Possiamo essere ragionevolmente certi che non morirà mai. Già adesso non si sa con certezza quando sia nato. Il Grande Fratello è il modo in cui il Partito sceglie di mostrarsi al mondo. Ha la funzione di agire da catalizzatore dell'amore, della paura e della venerazione, tutti sentimenti che è più facile provare per una singola persona che per una organizzazione.»
Soltanto nella propaganda, il Grande Fratello è presentato come persona: è uno dei fondatori del Partito (Stalin?) insieme a Goldstein (Trotsky?).

Se in Nineteen-eighty-four di Orwell il Grande Fratello è una figura leggendaria che sconfina nell’astrazione, nei nostri gironi – e non più nel disgregato modello sovietico, ma anche e soprattutto nella società occidentale – Big Brother è una realtà accertata e acclarata in rebus: si chiami Data-gate o, in modo ancor più inquietante e invasivo perché penetra nelle nostre cellule e nel nostro genoma, DNA-gate …

Bruno Elpis

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
... le profezie di Nostradamus
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Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
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Ciao Bruno, concordo su tutto, prima ho letto questo libro poi, qualche giorno dopo, ho visto il film "Le vite degli altri" (ambientato proprio nel 1984 in una Berlino controllata dalla Stasi e che indubbiamente fa pensare a questo capolavoro), è impressionante la capacità di Orwell nel "raccontare il futuro" in modo chiaro e inequivocabile.
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
25 Giugno, 2013
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Le vite degli altri è uno dei miei film preferiti e di questo libro l'ultima parte è bellissima. Anche Purdy ha detto una cosa simile alla tua sull'artista che non può avere successo.
Concordo sulla prima parte della tua recensione, ma a differenza di molti non ritengo affatto 1984 un'opera profetica. Orwell conosceva bene il comunismo e il tipo di vita che si conduceva nei paesi del blocco sovietico, ed è soprattutto da questo che il romanzo trae ispirazione.
In risposta ad un precedente commento
gracy
25 Giugno, 2013
Ultimo aggiornamento:
25 Giugno, 2013
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No ti prego no!! Glenn Cooper un genio visto in un prossimo venturo no! Anch'io non la reputo un'opera profetica, piuttosto geniale se la vediamo in un'altra chiave noi del 2013...
Una domanda Bruno perchè lo associ a chi ha letto Nostradamus?
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