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Declino e Caduta dell'impero galattico
La quadrilogia in questione racchiude mezza vita dell'autore più famoso di fantascienza. L'altra metà, come tutti sanno, è occupata dal ciclo dei robot, altra imperdibile saga ambientata in un tormentato futuro.
Il ceppo centrale dell'opera è costituito dai primi tre episodi, scritti nei primi anni '50, all'età di 21 anni. Liberamente ispirata all'opera dello storico del settecento Edward Gibson, intitolata "Declino e caduta dell'Impero Romano", la trilogia racconta una storia estremamente "possibile", in cui il tutto è analizzato con il consueto stile logico e razionale di Asimov. Non troverete effetti speciali in questi primi tre libri, ma estrema umanità. Asimov sceglie consapevolmente di non popolare il futuro da esseri alieni, ma solo da umani, con i pregi e i difetti della loro specie. Ed è questa la grande genialità: un futuro caratterizzato da vecchie peculiarità, le quali si manifestano magnificamente nei protagonisti di una storia imperdibile. Nei primi tre episodi l'autore si guadagna un posto nell'olimpo degli dei letterari, ma è con il quarto (scritto trent'anni dopo i primi tre) che la sua grande mente raggiunge una suprema maturità, conferendogli l'immortale fama di governatore supremo della galassia degli scrittori di fantascienza.
Per completare il ciclo bisognerebbe leggere anche un prequel (Preludio alla Fondazione) ed un sequel (Fondazione e Terra). Io, pazzo, l'ho fatto e vi assicuro che queste due opere, pur essendo molto ben fatte, non raggiugono i livelli della quadrilogia. Si vede chiaramente che sono staei scritte come prodotti commerciali.
Naturalmente, quando avrete letto questo libro non potrete rinunciare a leggere il ciclo dei robot, sarà come una droga e anche li...