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Il futuro che non c'è
Prima volta per me alle prese con un libro di genere distopico (se escludiamo Hunger Games), prova che ritengo superata a voti medi.
Theo è un professore inglese, un uomo di mezza età, con le proprie esperienze, con i suoi -scarsi- piaceri e con i suoi macigni. Ed è anche il cugino del Governatore dell'Inghilterra, un uomo buono e giusto dedito solo al bene per la propria nazione. Ma il mondo ha grandi problemi, palesi: non ci sono più bambini, si invecchia, le creature più giovani sono diventate dei mostri. Come è possibile vivere in un mondo senza bambini e dunque, senza futuro?
Una lettura non proprio coinvolgente e appassionante, ma che è riuscita a rendere bene la propria idea.
Theo vive in un mondo senza bambini, quindi senza speranze,e ciò si ripercuote sull'intera società, disperata e senza via di uscite per una situazione che non cambia mai, un malessere generale che porta ad effettuare gli atti più folli pur di non affrontarlo.
Queste pagine per me sono state una finestra socchiusa su un futuro non proprio impossibile, tanto da turbarmi e da farmi riflettere, perché non si può vivere solo al presente, perché bisogna anche imparare a controllare i propri istinti e lasciarci guidare dalla ragione, la ragione che apre gli occhi e fa vedere.
Non l'ho trovata una storia molto incisiva, mi è parsa molto quieta e distaccata, come se ci fosse un vetro di mezzo. Tuttavia ho potuto vedere, e anche sentire, tutte le cose necessarie perché io capissi.
L'umanità dei personaggi si percepisce, così come si comprende la decadenza di una società e la voglia di reagire, l'inerzia di una vita quasi inutile e la voglia di combattere.
Le descrizioni sono buone, a volte si dilungano troppo, lo stile è scorrevole, il lessico non impegnativo, la divisione in capitoli agevola la lettura.
Personaggi caratterizzati quanto basta per non appesantire, le sfumature sono poche ma buone, però alcuni soggetti sono abbandonati a loro stessi, semplici comparse che a volte sarebbero dovuto essere approfondite di più.
Non è una storia ricca di azioni o colpi di scena, ce ne sono pochi non ben diluiti (e neanche di particolare effetto a dirla tutta), però lasciano quel pizzico di curiosità.
Libro consigliato se non siete esperti del genere, si legge in breve e gradevolmente.
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