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Acuta analisi (fanta)sociologica
Mi sono avvicinata a "Dune" convinta di trovarmi di fronte ad un classico della fantascienza, indubbiamente ben fatto ma scorrevole, con i soliti cliché presenti in questi romanzi: ambientazione in un futuro indefinito, mondi alternativi, astronavi, popoli alieni che si incontrano e si scontrano… tutto il corredo delle storie fantascientifiche insomma.
Niente di più errato. O meglio, niente di più incompleto.
Dune contiene tutti questi elementi, ma il libro parla di tutt'altro. Parla, ad esempio:
* di quanto il potere sia disposto a fare per raggiungere e mantenere il proprio status… in qualsiasi maniera possibile;
* di quanto la politica/potere siano strettamente avvinghiati al proprio tornaconto economico (la spezia, nella fattispecie), in funzione del quale vengano fatte, o meno, determinate scelte interventiste: non ci ricorda il motore di tutte le guerre, passate e presenti? non ci ricorda certi comportamenti politici?;
* della forza trascinante e talvolta violenta che assume una religione o un ideale spirituale, nel momento in cui un popolo viene oppresso e schiacciato: come non definirlo fanatismo religioso?;
* delle figure, o organizzazioni, che agiscono nell'ombra e che muovono i fili di milioni di vite facendo leva su chi il potere, ufficialmente, lo detiene, agendo secondo fini propri e sconosciuti alla quasi totalità: come non definirlo intelligence?;
* di quanto gli esseri (umani e non) siano spinti ad agire anche dalle proprie pulsioni, visioni, antipatie, amori e odi;
* di quanto una condivisa coscienza sociale possa rappresentare un punto di forza e di aggregazione difficilmente attaccabile dall'esterno;
* di ecologia, di rispetto delle risorse e del pianeta: e teniamo conto che il libro è stato scritto quando tutto questo era davvero fantascienza!
Mi aspettavo dunque un libro facile e veloce, e mi sono ritrovata tra le mani una perla di acutezza, arguzia, ragionamento, critica, e anche spionaggio.
Mi sono ritrovata in un mondo che sembrava reale, tanto bene era raccontato; e con una terminologia tutta sua. Ho conosciuto personaggi incredibili sotto ogni aspetto, nel bene e nel male, tutti così ben definiti che mi sembrava di vederli muovere e parlare. Pareva tutto così realistico che Herbert ha dato addirittura per scontate una serie di informazioni, come se noi, lettori, sapessimo già tutto di questo mondo: di Arrakis.
Ho dovuto insomma leggere questo romanzo con tutta l'attenzione di cui disponevo, perché ogni singola parola aveva il suo significato ed era collocata con uno scopo ben preciso nel contesto.
Un suggerimento: prima di iniziare il romanzo vero e proprio, converrebbe leggere prima, a mio parere, le appendici e la terminologia di Arrakis: aiutano a rendere più fluido il racconto, di per sé interessantissimo e che non dà tregua fino alla fine di questo primo capitolo.
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Commenti
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Se ti è piaciuto il mondo creato da Herbert, ti consiglio di proseguire...Mi pare che sia arrivato a sei-sette volumi. Io sono arrivata al quarto, ed è stata una lettura appassionante...
Il film, visto molto tempo fa, non mi era piaciuto, ma le tue parole stuzzicano la curiosità. L'analisi "fantasociologica" non è rara nell'ambito della fantascienza: per esempio è presente nell'opera di Philip K. Dick, ma si ritrova anche nelle serie televisive più famose.
@piero: ... anche se non è un fantasy ??? :P
@amarilli, antonella, robbie: grazie mille!! Continuerò sicuramente con la saga, viste le ottime premesse del primo libro
@marina: sisi, piacutissimo!
:))
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