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Esercizio di pazienza
Se, in qualche momento della vostra vita, avete voglia di fare un esercizio di pazienza e attesa, prendete questo libro e leggetelo con fiducia.
Ne vale la pena.
Partendo dal presupposto che a volte il bello delle cose sta anche nell'ottenerle con fatica, con pazienza, tessendo una tela come fanno i ragni, stando ad aspettare il momento giusto, la preda giusta.
Questa la sensazione che mi ha dato il romanzo.
Una lunga attesa. Trecento lunghe, intere, e a volte interminabili, pagine di attesa. Il primo terzo del libro, più o meno.
Un involontario blocco dello scrittore per Cronin, che ci ha impiegato tanto ad arrivare al dunque, oppure una scelta molto ben ponderata, e rischiosa, da parte sua?
Ancora non ho capito le sue motivazioni, ma devo dire che mi è piaciuto "aspettare", e vedere dove lui voleva portarmi.
Mi ha fatto gustare molto di più tutto quello che ne è seguito.
Dopo la lunga, faticosa, parte di tessitura della tela, dopo tutto quel tempo a stare lì a guardare, di nascosto, se e cosa si potesse muovere là dentro, tra quelle pagine, ecco che all' improvviso, in maniera quasi brusca, il libro prende vita.
L'azione parte. Caotica, con tanti personaggi, magari troppi in certi momenti.
Ci si ritrova in una nuova situazione, completamente diversa rispetto a prima.
... partito tutto come a seguito di una rasoiata… ZAC!
Cronin passa così a farci vivere un terrore palpabile ad ogni pagina, nella lugubre consapevolezza che luce uguale vita, e buio uguale morte, che serve il gruppo per sopravvivere, che da soli si è pari a zero.
Concordo con chi ha paragonato questo romanzo a L'Ombra dello Scorpione di King: me lo ha ricordato molto, anche nello stile, ma esclusivamente dal momento in cui il ragno ha iniziato a muoversi nel buio. Non prima.
Una nota dolente, a mio parere, la fine frettolosa, totalmente incompleta - pur tenendo conto che si tratta di una trilogia: sembrava quasi che l'editore o lo scrittore stesso avesse deciso di stroncare un'opera unica, optando per una pubblicazione in due o più tomi, in momenti diversi, per guadagnarci di più.
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Commenti
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@Amarilli: Grazie anche a te!! Peccato che ti sia arenata a pagina 200: ancora 100 e saresti stata contenta di aver continuato... magari non era il momento giusto per questo libro, però!
@gracy: qualcosa mi dice che hanno finito i titoli: ormai dobbiamo rassegnarci a cose che iniziano per "il" "lo" e "la"... !! :)))
:))
L´ombra dello scorpione mi è piaciuto tantissimo: dopo circa dieci anni ho ancora viva nella memoria il passaggio nel tunnel... brrr!!!! Facci sapere con una tua recensione come ti è sembrato! :)
Riguardo "il passaggio", alcuni Q-amici mi hanno segnalato (e recensito) che è stato recentemente pubblicato il seguito, che prevedo di leggere a breve.
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