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(my) Neverending Story
Perdonatemi l'insolenza.
Ma ho voluto fare 'mia' questa Storia Infinita perché nessuno può scrivere una Storia Infinita, e quindi è necessario che altri la continuino per quel qualcuno.
Dunque io la proseguirò per 'me', come altri l'avranno proseguita per loro (io spero!), perché altrimenti la Storia di tutte le storie rimane 'incompleta'. Dico ciò perché 'terminata' la lettura non mi sono sentita 'sazia'. Ci manca qualcosa, qualcosa che secondo me solo il lettore può aggiungere.
La trama la conoscono tutti, non mi dilungherò nel descriverla, però, a beneficio di chi ha visto il film e perciò è titubante nella lettura del libro, voglio dire che versione cinematografica (bellissima, ho passato ore ad ascoltare Neverending Story di Limahl) copre in realtà solo la metà dell'opera: infatti il libro si può dividere in due blocchi ben distinti, di cui la seconda parte non è stata riprodotta per il cinema.
Precisato questo, passiamo alla vera e propria recensione.
E' un po' difficile per me dire tutte le emozioni che mi ha suscitato questo libro, visto la varietà di spunti infinita.
Inizierò col dire che non lo dimenticherò, né ora né mai.
Ogni amante del fantasy loda il genio di Tolkien come massima espressione nel genere, ma dopo aver letto le avventure di Bastiano e Atreiu trovo che Ende non abbia nulla da invidiare al contemporaneo. Anzi, per certi spunti è stato più originale e anche più 'umano', un lato che ho apprezzato tantissimo.
Ho amato ogni pagina da questo libro, ogni avventura, il Bastiano umano e quello Fantàstico, Atreiu e la sua amicizia senza riserve, tutte le strane creature, ogni situazione, ogni dettaglio, ogni discorso.
Perché l'autore non ha lasciato nulla al caso, tutto è collegato, tutto è importante anche se non lo sembra.
E perciò dopo essere arrivati a contemplare l'Infanta Imperatrice, a sfidare la perfida Xayde e a recuperare i ricordi con Yor ognuno di noi trarrà degli insegnamenti importanti, cose non dette ma che vanno comprese, cose che i bambini, se nessuno gliele insegna o gliele indica, non le capiscono.
Bastiano, il protagonista, questi insegnamenti li ha dovuti imparare da se; e la cosa fondamentale è che, il conto delle proprie azioni, buone o malvagie che siano, arriva sempre. E il prezzo può essere davvero alto e pagarlo può diventare impossibile.
Ma questa è solo una minima parte di ciò che la'autore ci raccomanda, dunque, cari lettori, leggete questo libro con gli occhi della mente e estrapolatene ogni sfaccettatura e ogni significato. Io credo che ognuno possa trovarci una perla per se.
Detto questo, via ogni pregiudizio: è vero, quest'opera è un fantasy ma considerato come un romanzo di formazione. Vi troverete tante avventure surreali, incredibili, personaggi particolari e situazioni toccanti o allegre, strambe o 'normali', ma come è giusto che sia, tutto a rigor Fantàstico. Figure come il protagonista Bastiano, il leale Atreiu, Fùcur (lo voglio!) Graogramàn, donna Aiuola e altre vi rimarranno nel cuore, diventeranno amiche.
Anche lo stile rende facile la lettura, scorrevole e leggero, sebbene non sia eterogeneo per tutta la lunghezza del libro: nel primo blocco, le avventure di Atreiu sono narrate in modo spiccio,sintetico, come una storia per dilettare i bambini, descrizioni scarne ed essenziali, nel secondo blocco invece, quello che racchiude anche le peculiarità di questo romanzo, troviamo dettagli, stati d'animo, una gradevole introspezione dell'io del protagonista, descrizioni più accurate e toccanti, situazioni che ti invogliano ad andare avanti per vedere come andrà a 'finire' (ha minacciato perfino di non farmi dormire...).
Coinvolgente, una ventata di deliziosa fantasia, novità, tante belle immagini a vivi colori, cose che faremmo bene a ricordare messe qui e là, allegria e voglia di conoscere, ma anche malinconia e compassione e tristezza. Ci vorrebbero troppi aggettivi per descrivere quest'opera sublime, oltre ogni immaginabile immaginazione.
Vi lascio con una frase che mi è piaciuta tantissimo, che recita così: " ...fino a quel momento egli aveva sempre voluto essere un altro, ma non aveva mai desiderato di cambiare se stesso"
Che mi resta da dire... leggetelo a qualunque età! Sognare non è mai sbagliato, ma ai desideri bisogna stare attenti...
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Comunque grazie a te, a Nadia e a Robbie...un'ora e passo per scrivere questa recensione! Quando una cosa mi piace troppo non riesco a trovare le parole!!!
...e ora dobbiamo indagare perché qui non c'è la recensione di piero... :O
Vedi, Tolkien ha scritto per dilettare un pubblico adulto (almeno credo...io non c'ero!) mentre Ende ha cercato di rivolgersi a tutti, come Lewis, e quindi essendo casi diversi necessitano di diversi personaggi. Nella recensione non volevo confrontare i due autori, volevo semplicemente dire che reputo Ende allo stesso livello di Tolkien... sono stata imprecisa ^.^ comunque grazie:)
Concordo sui diversi intenti, ma quando in una frase ci sono Tolkien e un altro scrittore è facile cadere in equivoco ;-)
@dany, capisco capisco... forse non avrei dovuto citarlo, però essendo contemporanei... mi sono lasciata trasportare anche io ^.^
@mariangela grazie anche a te. Questo libro sì commenta da solo no???:)
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