Dettagli Recensione
IL PASSAGGIO
Non ci sono parole per descrivere questo libro.
Si identifica da solo.
Questo romanzo è come un lungo cammino, durante il quale ci sono un uomo, una bambina, una suora e un ragazzo che ti tengono per mano e ti sussurrano all'orecchio parole dolci. Ma, statene certi, non ci sono solo loro. Ci sono tantissimi altri, gli amici, i nemici, i Molti. Ci sono così tante persone in questo romanzo che a volte hai paura di dimenticare i nomi; eppure, non succede. Anche a distanza di mesi nessuno di loro è scomparso dalla mia mente, dal mio cuore. Saranno sempre lì, tutti quanti, tutti insieme. Anche Babcock, e gli altri undici.
Il libro è diviso in due parti, e si interrompe in maniera alquanto brusca. Lì per lì sei abbastanza dispiaciuta che non ci si concentri più su Wolgast e Amy, ma dopo due pagine la voglia di leggerlo ti prende di nuovo. E allora cominci ad amare Peter, Alicia, la zia e tutti gli altri. Perché è impossibile non farlo.
Perfino quando arriva il momento di Babcock, sei preso da un'incredibile compassione verso di lui, e ti ritrovi - in un certo senso - a "capirlo". Comprendi la sua rabbia, comprendi il suo odio verso la donna grassa con la sigaretta. Comprendi "tutto".
Poi, come se avessi letto solo due pagine, tutto finisce.
Ma, con mia immensa gioia, non è completamente terminato, fortunatamente ci sarà un altro romanzo, che io aspetto con ansia!
Sayonara.
Midori