Dettagli Recensione
A dystopian reality
Il comandamento dei dispotismi di una volta era: "Tu non devi!".
Il comandamento dei totalitarismi era: "Tu devi!".
Il nostro è: "TU SEI!"
Distruzione dell'individuo, spogliarlo di tutte le sue capacità, da quelle fisiche a quelle psichiche. Derubargli la sua memoria, i suoi sentimenti, la sua personalità. Questo è “1984”.
1984 rappresenta la morte. La morte dell'anima, la morte della libertà.
“Big Brother is watching you”: questa, invece, è la fine.
Orwell ci dice: “nei momenti di crisi non ci si trova mai in lotta con un nemico esterno, ma sempre contro il proprio corpo”; mai affermazione fu tanto vera. Chi ti pone contro te stesso però è il Partito, il Grande Fratello, immortale e crudele in tutte le sue forme.
1984 è l'esaltazione della dittatura, del dispotismo, dell'oppressione massima. 1984 è l'esaltazione del paradosso stesso.
La realtà non è mai stata così tanto capovolta, perchè due più due non fa quattro, ma cinque. Il Partito vuole così, e così sarà.
Lo stesso Winston scriverà nel suo diario: “la libertà sta proprio nella libertà di dire che 2 più 2 fa quattro, e non cinque”. Lui però questa libertà non l'ha avuta, perchè la società nel quale egli vive è spietata, struggente e rigorosamente controllata 24 h su 24. Non si può sfuggire dal Partito, devi imparare a condividerci, a rassegnarti della sua presenza, ad amarlo con tutto te stesso.
A lungo andare impari a controllare i tuoi movimenti, i tuoi pensieri, i tuoi sguardi, i tuoi sogni.. se non lo fai la stanza 101 è là che ti aspetta, con tutti i suoi traumi e le sue spaventose sofferenze.
1984 è anche il luogo da quale non puoi scappare, perchè qualsiasi parte tu vada, il Grande Fratello è là che ti aspetta, in agguato, pronto a distruggere la tua mente, a cancellare e a confondere i tuoi ricordi. Perchè tu devi pensare come e cosa il Partito vuole. Anche il suicidio è tanto lontano: in una realtà dove pure un goccio di veleno è introvabile; devi vivere perchè il Partito DEVE necessariamente plagiarti, deve controllarti, deve batterti, sradicando tutte le tue certezze, le tue sicurezze, eliminando la consapevolezza della tua stessa esistenza. Tu non esisti. Quando morirai nessuno si ricorderà mai di te, perchè non ci sarà più nulla di te: né una foto, né un foglio di carta che riporta il tuo nome, nulla. Ci sarà solo il tuo corpo vaporizzato che immetterà nel cielo quello che avresti potuto essere e che non sarai mai.
Questa è l'unica realtà, perchè la società dell'Oceania non ne conosce delle altre. Tutti abitano sotto lo stesso cielo, ma questo non significa che l'uomo è uguale a tutti gli altri. In una realtà in cui il confronto è severamente proibito, la libertà di ridere, di pensare, di sognare, di chiudere gli occhi anche per un attimo, di provare emozioni e di provare impulsi sessuali sono cose del tutto inimmaginabili, l'unico modo per essere lasciati in pace è essere 'prolet'.
Prolet significa avere la possibilità di pensare, pur sapendo che ti manca il cervello.
Tutto questo è 1984 (o 2011?).
Quello di Orwell è un semplice punto di vista (in parte fittizio), oppure è la predizione di quello che sarà il mondo tra qualche anno?
Orwell, grande genio o presumibile 'sciamano'?
Spero di non conoscere mai la risposta. Non voglio saperlo. Non voglio nemmeno pensarci, perchè già la realtà attuale mi fa paura, e un 1984 sarebbe... la fine di tutto.
Prima di concludere, vorrei trascrivere soltanto un piccolo sfogo, che purtroppo non riesco a tenermi dentro; dovete perdonarmi anche la volgarità..
Odio la televisione, odio i talk shows, odio quell'inutile programma del ca**o che viene chiamato Grande Fratello, che ha distrutto un concetto, un'idea. Odio tutto questo. Il termine “Grande Fratello” fa paura, ma preferisco conoscerlo e in futuro ricordarlo per quello che è, pensando a “1984” e non ad uno stupido ed insulso 'tv programm' in cui quello che viene mostrato è il culo di un'amica omnium (come avrebbe detto un 'certo' Cicerone) insieme ad altri falliti della sua specie che fanno tanto divertire questa società di merda (e passatemi il termine, questa volta).
Darkala, incazzata come non mai, passa e chiude.
Ps. Ho intenzione di portare “1984” in sede d'esame, perchè oltre alla storia che è in sé per sè qualcosa di sorprendente, ho apprezzato in un modo sbalorditivo le argomentazioni di Orwell nella parte 'storica', con cui ha giustificato il Gf e tutto ciò che ha determinato poi “1984”.
Che Orwell mi porti fortuna!!
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Commenti
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Se la batte con Pirandello, devo dire!!
Ma 1984 è stato per me una rivelazione!
;) Ottimo lavoro, mi piace l'idea che sia discusso in sede d'esame...
Sto un pò mettendo insieme i pezzi del puzzle. Il tema comunque è la 'realtà' esaminata da più punti di vista.
Un discorso abbastanza ampio, perchè collego Pirandello, Orwell, Kafka (che ho tanto odiato ma si sta rivelando quello più adatto) e via discorrendo.. :)
Recensione ottima dalla prima all'ultima riga!
Complimenti
finsalmente unsa recensione degna di questo capolavoro!!!!
in bocca al lupo Darkala!ottima scelta!
un bacio,
Giò;)))
Ho letto delle splendide recensioni su 1984; sarà proprio il libro che ispira un pò tutti! :))
Incrociamo le dita! :)
ciao
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Intensa e motivata..
Brava!!
Concordo su tutto!