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Le figlie del libro perduto
 
Le figlie del libro perduto 2011-01-06 17:58:07 LuigiDeRosa
Voto medio 
 
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    06 Gennaio, 2011
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Figlie di un dio minore

E’ notte a Marblehead,Massachussets, è il 1681, mastro Peter Petford è fuori sull’uscio della sua povera casa a pregare il Signore mentre dentro, Deliverance Dane, una nota guaritrice, è accanto al letto di Martha la sua unica figlia, si spera con preghiere e impacchi d’erbe di strappare la piccola alla morte, ma così non sarà. Purtroppo il dolore , nelle menti deboli, può generare odi tremendi e ottusi ed in questo triste secolo,il seicento, a Marblehead, come nella vicina Salem, il dolore e l’ignoranza cercano e trovano come capri espiatori le donne, soggetti deboli, sempre ai margini della società quando sole e senza uomini: sono loro la causa di tutti i mali! Sono loro che finiranno impiccate! Nella triste vicenda delle streghe di Salem, finirà anche la malcapitata Deliverance?
1991 , Harward University, Connie è una brillante laureata in Storia Coloniale Americana, ha da poco superato l’esame per il dottorato, Manning Chilton il suo professore, il suo mentore, cinico e spietato, le chiede di occuparsi con lui degli studi sulle pratiche alchemiche e le stregonerie nel diciassettesimo secolo,in particolare di cercare testi antichi da portare a sostegno delle loro tesi. Connie, stanca degli impegni accademici, decide di accettare l’incarico che gli ha affidato la vecchia madre, Grace, che l’ha pregata di tornare a Salem, precisamente a Marblehead, dove c’è ancora l’antica casa di famiglia da ristrutturare e vendere.
Connie con l’amica Liz si rimbocca le maniche e tenta di rimettere a nuovo l’antica dimora ormai diventata un rudere. Nella fatiscente casa Connie, in una Bibbia del seicento scopre una piccola chiave che all’interno nasconde un foglietto con un nome: Delivenrace Dane. La giovane professoressa decide di scoprire chi era questa donna che sembrerebbe legata a filo doppio alla storia della propria famiglia, si troverà, suo malgrado, proiettata in un dramma antico che sembrava essere stato cancellato per sempre dal tempo e dalle coscienze degli uomini.
Il thriller è incalzante,i capitoli dedicati alle vicende delle due “eroine” si altenano fino ad accompagnarci in un crescendo emozionante alla soluzione ed alla sorpresa finale.
Curiosità,non trascurabile,da Elisabeth Howe , una delle “streghe” assassinate a Salem discende l’autrice del romanzo Katherine che dedica questo suo lavoro alla memoria di queste povere donne.

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A coloro che sono appassionati di storia della stregoneria
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