Dettagli Recensione
Se penso che è stato scritto nel 1948…
Un libro senza dubbio molto impegnativo, ma assolutamente imperdibile.
Orwell fornisce una visione tetra e aberrante dei regimi totalitari, dipingendo un mondo che si sono spartite le tre grandi superpotenze sopravvissute ad una ipotetica guerra atomica: Oceania (Americhe, Gran Bretagna e Australia), Eurasia (Europa e ex Unione Sovietica), Estasia (Cina, Giappone, Mongolia, Tibet).
Pur essendo perennemente in guerra le une con le altre, è impossibile alterare lo status quo, rompere l’equilibrio e modificarne i confini. Non si fa la guerra per conquistare o per difendersi, bensì perché tutto rimanga così com’è. La guerra è pace.
La verità viene costantemente manipolata: i dati sull’andamento dell’economia, sui raccolti o sulla produzione, i bollettini di guerra, le informazioni di qualsiasi tipo…tutto è modificato o censurato in modo da rendere ogni cosa omologata, uniforme, esattamente in linea con quanto detto e predetto dal Grande Fratello. L’ignoranza è forza.
Tutti sono spiati e non possono in alcun modo dissentire dai diktat del Partito: è vietato amare, scrivere, pensare. L’uomo libero è destinato a soccombere, solo annullando la propria identità di essere umano, solo assoggettandosi completamente al volere collettivo del Partito potrà vivere in eterno. La libertà è schiavitù.
Questi sono i fondamenti del “bipensiero”, dove con la menzogna si afferma una nuova verità.
La cosa che fa accapponare la pelle è pensare a come questo libro abbia – con le dovute proporzioni – anticipato i tempi. Mentre lo leggete provate a pensare alla nostra società, alla nostra cultura, a come in fondo ci “beviamo” tutto quello che i media ci propinano, alla finta libertà in cui ci sembra di vivere perché abbiamo la fortuna di essere in Democrazia. Ci bombardano di cavolate in tv, ci danno informazioni distorte o di cui non ci potrebbe fregare di meno distogliendoci dai reali problemi, ci hanno fatto credere che per essere qualcuno bisogna apparire, spacciano gli ebook per innovazione infischiandosene di che fine potranno fare i libri, e si potrebbe continuare all’infinito.
1984 è un libro dal profondo pessimismo, che lancia un messaggio molto forte, chiaro e allarmante: il pericolo più grande che si corre è quello di perdere la possibilità di esprimere se stessi per essere modellati da chi ha il potere ed il potere “vuol dire ridurre la mente altrui in pezzi che poi rimetteremo insieme nella forma che più ci parrà opportuna.”
Ad un certo punto si legge: il comandamento dei dispotismi di una volta era “Tu non devi!”; il comandamento dei totalitari era “Tu devi!”; il nostro è “Tu sei!”… Noi ti schiacciamo in maniera irreversibile…Non sarai mai più capace di nutrire sentimenti normali, amore, amicizia, gioia di vivere, allegria, curiosità, coraggio onestà. Sarai vuoto. Ti spremeremo fino a svuotarti, poi ti riempiremo di noi”.
E' questo il rischio più inquietante.
Sono convinto che farebbe bene leggerlo a tutti almeno una volta. Nonostante sia impegnativo lo consiglio soprattutto ai giovani.
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Complimenti!
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Recensione scritta bene e di sostanza !