Dettagli Recensione

 
Il libro del destino
 
Il libro del destino 2009-08-24 20:11:01 Wen
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
4.0
Opinione inserita da Wen    24 Agosto, 2009

plagio?

la lettura di questo libro è stata senz'altro veloce e piacevole, ma vi sono parecchi difetti.



innanzitutto il fatto che è un plagio bell'e buono, perchè riunisce in se gli elementi di altre saghe fantasy già esistenti. in particolare sembra una fusione tra Il Signore degli Anelli ed Eragon. certo, ammetto che dopo il capolavoro di Tolkien sia difficile produrre un fantasy assolutamente originale, ma questo è veramente ai limiti dell'accettabile. tutti i personaggi, tutti i luoghi e tutte le situazioni non erano capaci di stupire. tutto troppo ovvio, strausato.



in aggiunta, lo stile di scrittura non era dei migliori.



resta poi il mistero del sottotitolo "L'erede di Ahina Sohul". come mai l'autrice non ha scritto "Eynis, la ragazza prodigio"? A parte il fatto di comparire per primo, Bedwir viene chiaramente drascurato in favore della "piccola Eynis".

il personaggio di Eynis non è credibile. quattordici anni, intelligente, dotata di poteri magici incredibili, più brava degli uomini in battaglia, superiore alle altre donne in gonnella, l'ultima della stirpe forse più importante degli elfi, amata da lupi e draghi, memore di luoghi che non ha mai visto, immancabilmente bellissima e corteggiata da tutti i giovincelli che le capitano sotto tiro, arriva persino a far crescere i fiorellini dove posa i piedi. e io mi chiedo... dove sta l'umanità di questa ragazza? d'accordo, è un elfo, ma è impensabile leggere questo libro senza inarcare un sopracciglio o semplicemente scoppiare a ridere di fronte alla superiorità continuamente ostentata dalla quattordicenne.

per il resto i personaggi non presentano nulla di innovativo, anche se il caso più eclatante è senz'altro quello del nano Nabrik, che chiunque avrà riconosciuto nel celeberrimo Gimli, camuffatosi sotto un falso nome Narniano.



detto questo, aspetto comunque di leggere il seguito, sperando che la crescita della giovane autrice (a cui vanno comunque riconosciuti i suoi meriti) porti a una maturazione del contenuto.

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