Dettagli Recensione

 
Splendido visto da qui
 
Splendido visto da qui 2014-09-04 17:25:59 Nicolò Bonato
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Nicolò Bonato Opinione inserita da Nicolò Bonato    04 Settembre, 2014
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Comici spaventosi diorami

In un futuro imprecisato l'Italia, o almeno questa pare, è divisa in 6 zone.

Cinque di esse sono dei giganteschi parchi a tema, dei diorama che ricostruiscono puntigliosamente le ultime quattro decadi del secolo scorso e la prima del nuovo millennio.
Le cosiddette zone Sessanta, Settanta, Ottanta, Novanta e Zero.
La sesta zona è il quartier generale. Da qui, ogni dieci anni un esercito di netturbini-poliziotti dilaga per le cinque zone requisendo tutti gli oggetti posseduti dai cittadini per sostituirli con oggetti consoni al nuovo decennio che sta per cominciare. Ovvero il vecchio decennio appena concluso.

Così a Sessanta il disco Abbey Road, del 1969, viene prontamente sostituito con un altro del 1960 e trasferito a Settanta, che sta per vedere di nuovo il primo gennaio 1970.
Ma l'intervento del quartier generale non si limita al Riassortimento a cadenza decennale.
Ogni giorno gli spazzini ispezionano i rifiuti delle varie zone per trovare indizi di contrabbando e catturare i responsabili, chiamati traveller.

Il protagonista del romanzo, Leo, è uno spazzino, figlio di genitori divorziati, l'uno residente a Sessanta e l'altra ad Ottanta.
Scherzosamente vessato dal suo capo e felicemente amico della sua ex moglie, Leo trascorre un'esistenza piuttosto piatta e monotona, finché non troverà qualcosa di molto particolare tra i rifiuti, un qualcosa decisamente fuori dal suo tempo.
Un romanzo distopico e satirico, in cui l'umorismo dell'autore non distrae da una serie di rivelazioni en passant che mostrano un futuro a dir poco terrificante.

Un romanzo che pur facendo parte di un genere ampiamente esplorato, riesce a portare una ventatà di originalità.
L'atmosfera creata da Fontana ricorda quella di Baol, di Stefano Benni, con la medesima, scanzonata ironia sui regimi e con le avventure di una scalcagnata squadra di eroi.
Consigliatissimo per la facilità della lettura che tuttavia non si traduce in una semplicità del romanzo, inevitabile innesco di lunghe riflessioni sulle false sicurezze date dall'abitudinarietà e dalla delegazione, certo parziale, della propria libertà di scelta.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Baol di Stefano Benni
Trovi utile questa opinione? 
60
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

L'osso del cuore
The life is gone
Avrai i miei occhi
Universum. Cronache dei pianeti ribelli
Il pianeta irritabile
Il cuore che abito
Arma infero. Il mastro di forgia
Magellan. Terminal war
Qualcosa, là fuori
Berlin. I fuochi di Tegel
I racconti della Sovrappopolazione
Juggernaut. Terminal war
ExtraUnione e la fortezza di Nugari
Sunrise Saga. Evoluzioni
Utopia. Multiversum
Splendido visto da qui