Dettagli Recensione
Potenziale enorme, quasi tutto sprecato
ATTENZIONE CONTIENE SPOILER (sulla trama ma non sul finale)!
Un bel mattoncino, niente da dire, colmo di brani epici e descrizioni molto poetiche ed evocative e anche alcuni interessantissimi colpi di scena.
Ma -c'è sempre un ma- la trama in sè è un enorme plagio del caro Signore degli Anelli: Nella Terra Sarcra (Granburrone), il Magus (Gandalf) compone la Compagnia dei Peggiori (la Compagnia dell'Anello) per andare fin nel cuore del territorio nemico, alla Fortezza Impenetrabile (Monte Fato) per distruggere un potente oggetto malefico, la Gemma Bianca (l'Unico Anello). Senza contare la totale irragionevolezza della situazione: se il Male sta invadendo ogni luogo sfuggente e irraggiungibile, che senso ha chiamare a raccolta l'esercito e tentare di dare battaglia contro un nemico che potrebbe benissimo decidere di non farsi mai coinvolgere in uno scontro aperto? E ancora, se le Otto Terre sono in pace da millenni (e già questo in sè è estremamente probabile...), perchè ogni Gente ha le sue proprie forze armate, e perchè si fa un continuo costante riferimento a cicatrici, battaglie passate e esperienza sul campo di incalliti veterani che in teoria non dovrebbero esistere? Un altro dettaglio su cui mi sento di brontolare è anche la mappa delle Otto Terre: un'enorme isola ovale con confini squadrati come quelli imposti in Africa alla fine del colonialismo europeo... e assolutamente poco curata.
Insomma, a parte queste enormi crepe nell'affresco, l'abilità "tecnica" dell'autrice è comunque sufficiente per mettere insieme una storia che risulta tutto sommato coerente (ripeto, a parte le falle alla base) e avvincente. Questa storia aveva un potenziale veramente enorme, ma è mancato un solido pensiero di "cosmogonia" (quella del prologo, invece, è abbastanza interessante): il mondo manca di senso logico, di spessore, di ragionamento... Un gran bel passatempo, ma poco più. Utile però a chi scrive romanzi dello stesso genere e crede che il suo mondo sia poco realistico: aumenta l'autostima.