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Che Dio salvi il fantasy
Visto che nessuno l'ha ancora fatto, credo che tocchi a me descrivere il libro. Posso solo dire che, leggendolo, mi sono fatta qualche bella risata. Da dove cominciare? Forse dal fatto che è scopiazzato in lungo e in largo. Si intuisce che l'autrice ha letto e apprezzato Paolini, Tolkien e la Troisi, fra i tanti. Credo che le sia piaciuto anche il cartone "Anastasia", o almeno così sembra, dato che ne ha copiato addirittura una frase. Il fatto che Bedwyr si sia unito alle forze del male mi ricorda un sacco Star Wars, con un piccolo difetto: dal primo al secondo libro il carattere del personaggio (lagnoso e detestabile fin dal principio) cambia radicalmente (rimanendo comunque lagnoso e detestabile). Magari quello non è Bedwyr ma il suo gemello cattivo... chissà...
Unico pregio (e forse non è un pregio): il libro è scorrevole ma forse semplicemente perchè i contenuti sono assolutamente privi di consistenza, i dialoghi inutili, il linguaggio mediocre, cosa che facilita un bel po' la lettura, che ne dite?
In sintesi, un fiasco, ma anche il primo non è stato meglio. Che Dio salvi il fantasy!!!
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