L'amante di Lady Chatterley L'amante di Lady Chatterley

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siti Opinione inserita da siti    20 Settembre, 2017
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Lombi e utero

Si arranca a leggere questo romanzo il cui difetto principale può essere ricercato nell’estrema ripetitività e discontinuità del flusso narrativo; questo a star dentro parametri di natura prettamente letteraria giacché a dover parlare di contenuto o ancor più di stile il solo pensare di dover far mente locale per riattivare il ricordo mi nausea alquanto. In estrema sintesi Connie e Clifford si sposano quando è ancora in atto la Grande Guerra, lui dopo un mese riparte per il fronte e torna invalido, nel 1920 divenuti lui baronetto lei Lady tornano a Wragby Hall, nell’antica residenza di famiglia. Siamo nelle cupe Midlands, bacino minerario di carbone e ferro. Lui si circonda di amici irrisolti, lei deve ascoltare le chiacchiere di questo cenacolo maschile, maschilista, puerile. Nel frattempo appare il guardiacaccia e prima di giungere alla rappresentazione del loro amplesso iniziale dei successivi più frequenti e- a detta loro- più soddisfacenti, ci rendiamo conto che la povera Connie oltre a vivere una dimensione fortemente maschilista , deve pure subire la grettezza del classismo più bieco che a lei non appartiene. Si è infatti affacciata alla sua mente la consapevolezza che gli uomini della sua generazione siano fondamentalmente degli inetti, meschini, pavidi e il machismo del guardacaccia rinforza la convinzione. Egli è pure il paladino della polemica contro il progresso tecnologico e la perdita di umanesimo, peccato che quanto afferma passi ridicolmente in secondo piano allo scadere dei toni ogni qual volta si tenti una rappresentazione della sfera sessuale, a mo’ d’esempio giusto il ridicolo che avrebbe il muoversi ritmico delle natiche dell’uomo quando penetra una donna! Mah … e questo è niente.

Provo un immenso senso di delusione e ritengo di essere stata vittima di quel, talvolta prezioso, circolo letterario che si attiva di lettura in lettura. Caro Malamud, con le tue “Vite di Dubin” e la curiosità che hai suscitato verso questo scrittore del quale il tuo personaggio si interessava assai, mi hai teso una trappola di una noia mortale. Devo riconoscere altresì che la tua maestria nel rappresentare le scene di sesso in quel tuo romanzo non ha rivali. Ti sei divertito?

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Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    14 Giugno, 2016
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L'incontro di due grandi solitudini

Questo è un romanzo complesso, molto più complesso di quanto possa sembrare...è intenso, pieno di riflessioni profonde, sull'animo umano, sulla vita interiore, su una società figlia dell'industrializzazione, sulle disparità sociali, sul classismo, sul sessismo...
Il tema del tradimento e del sesso, sono, in realtà, solo dei veicoli per parlare di tutto questo.
Clifford, Connie e Mellors (lui, lei e l'altro) danno voce ad un'aspra critica sociale.
Il personaggio di Clifford l'ho trovato insopportabile fin dalla sua prima apparizione (la sua disabilità dovrebbe produrre l'effetto opposto, ma non è questo il caso): troppo pieno di sé, troppo concentrato sul suo presunto talento, sul predominio dello spirito sul corpo, convinto che tutto gli sia dovuto, ottuso classista, ma soprattutto troppo troppo noioso (lui e i suoi amici pseudo-filosofi!). Sembra quasi che sia paralizzato non solo nel corpo, ma anche e soprattutto nei sentimenti.
Connie è una donna infelice, non trasgressiva!
Una donna che si è trovata improvvisamente intrappolata in una vita che non voleva, "badante" di un marito infermo e desolato come la casa che la tiene quasi prigioniera...ma lei è disposta ad accettare tutta questa desolazione (emotiva e ambientale) anche a costo di ammalarsi (nel corpo e nell'anima)...fino a quando "la vita" non prende il sopravvento e le chiede di essere vissuta nella sua pienezza (e menomale).
Lei è un po' il contraltare di tutte quelle protagoniste dei romanzi ottocenteschi alla ostinata ricerca del buon matrimonio anche a discapito dell'amore...lei anela ad un divorzio e alla perdita di quei diritti che non sente di avere e di voler esercitare.
Mellors...è personaggio molto ambiguo, introverso...dolce e duro al contempo, sicuramente un uomo provato dalle esperienze passate, un uomo dalla forte passionalità, non uno stallone, ma uno normale...conscio delle proprie origini, ma anche delle proprie qualità, con una visione del mondo molto realistica e contro quella società che corre dietro "al dio denaro" infischiandosene della disumanizzazione di chi lavora.
La passione tra Connie e Mellors inizia molto lentamente, è costellata da continui momenti di indecisione...ma la sensazione che mi ha dato la loro unione è stata quella dell'incontro di due grandi solitudini!!!
Le descrizioni sono abbastanza esplicite per essere un libro del 1928, il linguaggio è molto moderno (Lawrence chiama le cose con il loro nome!)...molto sensuale, appassionato e, a mio parere, mai volgare, ma tutto ciò ne ha fatto un libro proibito, scandaloso per l'epoca.
Ma scandaloso sarebbe non leggerlo!

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Belmi Opinione inserita da Belmi    25 Giugno, 2014
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Le mie aspettative erano troppo alte

Probabilmente sono una voce fuori dal coro, ma a me questo libro non è piaciuto molto.
Ho deciso di leggerlo perchè incuriosita dalla "storia" legata intorno all'uscita del romanzo che inizialmente ha fatto molto scalpore tanto da provocarne in alcune parti la censura. Solo negli anni '60 è stato possibile vedere pubblicata la versione integrale.

La storia è molto interessante e gli argomenti trattati sono importanti. Lady Chatterley, moglie di Sir Clifford si trova chiusa in una situazione con poche vie d'uscita. Sente che la sua vita sta andando sempre più alla deriva. Sposata con un uomo che ha subito una ferita di guerra che lo ha reso impotente, si rende conto di essere sempre stata circondata da uomini che difficilmente potevano essere descritti tali.
La sua vita viene sconvolta dall'incontro con il guardacaccia Mellors che la riporterà alla vita e le farà conoscere una parte di se stessa che prima non era mai uscita fuori.

Nel romanzo si parla di differenze di classe, lei è una Lady, lui un semplice guardacaccia, della differenza di approccio alla vita, della indifferenza della classe sociale per i meno abbienti.

La cosa che come dicevo prima forse mi ha un pò deluso, è che mi aspettavo una passione travolgente e romantica. Per quanto riguarda la passione sicuramente quella non manca ma devo dire che ho trovato anche molta volgarità. Credo che l'erotismo non debba per forza sfociare nel volgare e il finale mi ha lasciato con un pò di amaro in bocca.

Sono comunque felice di averlo letto e mi posso immagine lo scandalo che ha fatto al momento dell'uscita.

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enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    28 Luglio, 2013
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Trasgressivo inno alla libertà sessuale e morale

Wragby, vecchia dimora di pietra scura della famiglia Chatterley, lunga, bassa e immersa nell’assoluta e vacua cupezza di ferro e carbone delle Midlands inglesi, sembra, con le sue stanze malinconiche, incombere come una condanna sulla vita di Costance. Costretta a vivere in questa sorta di conigliera priva di eleganza avvolta nei vapori e nei fumi dei pozzi carboniferi, Lady Chatterley trascorre un’esistenza triste e piatta, dedicando il suo tempo al marito Clifford, un aristocratico colto, raffinato e conservatore costretto su una sedia a rotelle da una ferita di guerra. L’uomo, paralizzato dalla vita in giù e quindi impotente, dimostra apparentemente amore e rispetto per la bellissima moglie, ma in realtà la tiene legata a sé con una sorta di implicito ricatto morale, usandola come infermiera, segretaria, dama di compagnia e come oggetto da esibire, senza manifestarle mai affetto, anzi ostentandole continuamente la sua superiorità. Ma quanto può resistere in queste condizioni una ragazza piena di vita e bisognosa di passione come la protagonista di questo libro? Connie vuole sentirsi viva, vuole qualcuno che sappia darle il calore di cui ha bisogno, ma dove trovarlo se nell’ambiente chiuso e limitato che è costretta a frequentare ci sono solo egoisti, frigidi e apatici pseudointellettuali? La nostra eroina tuttavia riesce ad incontrare l’uomo giusto, proprio a due passi da casa ma lontano anni luce dal contesto sociale della famiglia Chatterley: si tratta di Mellors, il guardiacaccia di Clifford, che vive in solitudine in un piccolo cottage nel bosco di Wragby. La differenza di classe è notevole, lo scandalo è dietro l’angolo, ma i sentimenti, quando sono forti e vitali come questo, se ne infischiano delle convenzioni. Tra i due infatti nasce una passione molto fisica, carnale, che ben presto si trasforma in vero amore. Lady Chatterley viene travolta dalla potenza sessuale dell’uomo e vi si abbandona con tutto il corpo e l’anima, senza vergogne e senza inibizioni, sentendosi finalmente viva, amata, libera. Lawrence sfida i tabù della mentalità perbenista ed ipocrita della sua epoca, quella a cavallo tra le due grandi guerre, raccontando questa storia ad alto tasso di erotismo, ma facendolo con una classe incredibile, usando un linguaggio colto e raffinato e descrivendo molto esplicitamente le scene di sesso senza mai cadere nell’osceno, chiamando le cose per nome senza mai essere volgare. Trasgressivo e disinibito, l’autore si fa beffa del conformismo e delle convenzioni di una società chiusa e fin troppo legata a vecchi preconcetti, non solo dal punto di vista morale ma anche politico, criticando fortemente sia una classe dirigente arrogante e conservatrice che cerca in ogni modo di mantenere la supremazia e i privilegi ostacolando le possibilità di ascesa dei propri sottoposti, sia lo stesso proletariato d’oltremanica, indolente ed incapace di unirsi alla forte presa di coscienza della Classe Operaia che divampa in mezza Europa. Facile capire come un libro del genere pubblicato in un momento simile abbia incontrato difficoltà e affrontato critiche e censure, ma niente di tutto ciò è riuscito a scalfire il fascino letterario e l’impeto sovversivo di un libro immortale che si propone come una sorta di inno alla difesa dei propri impulsi e dei propri desideri, al diritto all’amore, al piacere e alla libertà sessuale e morale.

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LadyQMercury Opinione inserita da LadyQMercury    29 Marzo, 2013
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"C'è tanto di te qui con me..."

"... che è un peccato che tu non possa essere qui davvero.”

Ho da poco finito di leggere “L’amante di Lady Chatterley” ed il mio giudizio è abbastanza positivo anche se ammetto che in alcuni punti l’ho trovato un po’ ponderoso.La storia, nota ai più, parla di Connie Reid, una donna appartenente alla borghesia scozzese che, dopo la morte della madre, si trasferisce a Kensigton dove conosce Clifford Chatterley (di cui diventerà moglie, prendendo così il titolo di Lady Chatterley), ragazzo appartenente all’aristocrazia inglese che, in seguito ad una ferita riportata in guerra, diventa invalido perdendo purtroppo anche la sua virilità.Sylvia Kristel e Nicholas Clayin una scena dell'omonimo film del 1981,diretto da Just Jaeckin.Quando il libro uscì, fu un vero scandalo in quanto le descrizioni forse per l’epoca erano un po’ troppo spinte anche se credo che a turbare la sensibilità dei lettori non fu tanto il tradimento in se stesso, ma il fatto che fosse avvenuto tra una donna aristocratica ed un semplice guardacaccia. Inizialmente (ma solo inizialmente) ho ammirato la coppia Connie/Clifford. Lei, nonostante tutto, si è presa cura di lui, anche se magari si sentiva più in obbligo che altro; Clifford invece, capendo che non poteva cambiare il suo essere, si è comportato in una maniera invidiabile nei confronti della moglie, sarà forse per il detto “occhio non vede, cuore non duole”, ma sicuramente tra i due c’era un’intesa che andava ben oltre il fattore fisico, intesa però che è stata subito sopraffatta dall’amore di Connie verso il guardacaccia, Oliver Mellors. Cosa dire su quest’ ultimo personaggio? Ambiguo, veramente molto ambiguo. Avete presente quelle persone che non si sa mai cosa provano? Ecco, Mellors è proprio così: un attimo ti fa provare la sensazione, senza ovviamente dirtelo, di essere la persona più amata di questo mondo, in un altro frangente, invece, ti fa sentire come se fossi solo il suo “oggetto sessuale”, anche se credo che per lo più lo faceva per una sorta di autodifesa personale, non tanto perché lo pensava veramente. Mi ha stupito, però, come mai un uomo che sembra così pieno di sentimenti altalenanti non abbia mai tratto la figlia in mezzo ai discorsi sull’avvenire, figlia per la quale ho provato tanta afflizione proprio per l’indifferenza con cui è stata trattata.Ho apprezzato molto le minuziose descrizioni della zona circostante la tenuta di Wragby, così limpide e chiare che non è stato difficile entrare nelle pagine ed assaporarne ogni profumo e colore.Ho amato la maggior parte dei dialoghi, mi sono segnata tantissime citazioni che a mio parere sono anche uno spunto per riflettere ma, nel contempo, ho trovato che alcuni discorsi siano stati un po’ troppo prolissi e quindi pesanti, in particolar modo quelli tra Connie e Clifford. Parlavano, ma in loro c’era una sorta di poesia forzata che non mi ha convinta per niente ed a tratti mi ha fatto anche sbadigliare.Il finale mi è piaciuto, l’ho trovato degno di un classico, anche se per un attimo mi ha spiazzata perché mi aspettavo qualcosina in più (che, ahimé, non posso dire perché altrimenti rivelerei dettagli importanti sul racconto).Cosa aggiungere? Niente di più a parte il consiglio di leggerlo, perché è veramente ben scritto e la storia merita di essere letta e se siete amanti dei classici, allora non potete proprio perdervelo.
Via lascio con questa citazione ricca di sentimento:

“I momenti brutti non hanno mai fatto appassire i fiori, né l’amore delle donne. Perciò non spegneranno il mio amore per te, né la piccola fiammella che c’è tra te e me. […] Non importa, non importa, non torturiamoci. […]C’è tanto di te qui con me, che è un peccato che tu non possa essere qui davvero.”

E, nella speranza che le distanze (per ciò a cui si tiene) vengano sempre accorciate, vi ringrazio per l'attenzione vi saluto calorosamente.
Alla prossima.
Q.

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Artemisia* Opinione inserita da Artemisia*    01 Settembre, 2012
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La rivolta di Lady Chatterley

Ma è davvero il sesso il punto focale di quest'opera? Io credo che esso sia soltanto un simbolo, il simbolo di una rivolta, di un cambiamento che è nell'aria. Un viaggio per raggiungere la piena consapevolezza di se stessi e dei propri desideri, per comprendere fino in fondo il proprio Io. Mellors e Connie al termine del romanzo sono un unicum, un nuovo essere che si appresta a iniziare una nuova vita, all'insegna di nuovi valori, valori che l'autore non nasconde essere degli elementi migliori su cui basare una nuova vita.
Una ribellione contro la banalità di una vita prestabilita, contro la stupidità degli ideali di una classe dirigente vecchia e conservatrice (e decisamente classista).
A volte ho avuto l'impressione che l'autore fosse indeciso su come continuare, su come far comprendere ai lettori lo stati d'animo di questo o quel personaggio, e perciò credo che i ritratti di Connie e a volte di Oliver Mellors, ne risentano leggermente.
Ci si può avvicinare all'opera non soltanto per gli ideali di libertà, eguaglianza e rinnovamento sociale che vi sono propugnati ma anche per l'avvicente descrizione dei luoghi in cui si svolge l'amore tra Connie e Oliver (in cui ammetto di aver trovato svariate somiglianze con quello tra me e il mio moroso)e che completano il perfetto connubio tra i due amanti.
Sarà che ho sempre amato i personaggi ribelli e fuori dagli schemi, da Ipazia a Gaspara Stampa, ma Lady Chatterley mi ha decisamente conquistato.

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Madame Bovary di Flaubert
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Giada_ Opinione inserita da Giada_    02 Agosto, 2012
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Un buon libro

Quando ho preso questo libro non immaginavo fosse così spinto, mi aspettavo qualcosa più alla Madame Bovary. Tuttavia è stata una lettura piacevole, e mi ha colpito quanto sia moderna nonostante risalga a quasi novant'anni fa. Lady Chatterley non è il mio ideale di protagonista femminile, troppo lagnosa, aspetta sempre che le cada una grazia divina dal cielo. Una donna noiosa (e annoiata) e materialista. All'inizio del libro vuole discutere con un uomo, parlare di argomenti importanti e interessanti, mentre una volta ottenuta tutto questo, cerca un vano contatto fisico, vuole il sesso che prima le sembrava così poco importante, se non fastidioso. Nella parte finale dell'opera si presenta egoista, frivola e incosciente, caratteristiche che mi fanno ribollire il sangue! Tuttavdia il bello di questo romanzo sta nella grande critica sociale che l'autore ci dona con grande capacità.
Da una parte vi è il marito disabile di Connie, a cui piace studiare e parlare di argomenti quali l'anima e Dio, ma è anche un proprietario di miniere, ed è convinto della sua superirità sociale. A Connie invece piace più sentire la pioggia sul suo corpo, scoprire le sensazioni che può avere e si innamora del guardiacaccia, senza badare alla differenza sociale tra loro.
Un romanzo che ha tutto.
Solamente lo stile non mi ha convinta, ci sono delle stonature soprattutto quando parla Mellors. Inoltre le descrizioni sono povere e non sono riuscita a entrare nel vivo dello spazio e del tempo

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katia 73 Opinione inserita da katia 73    20 Mag, 2012
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L'amante di Lady Chatterley

Ho preso questo libro perché ero veramente molto curiosa di leggerlo e poi ogni tanto un classico fa bene all’animo, io ultimamente ho imparato ad apprezzarli.
Sulla trama non mi soffermo credo sia nota a tutti, è la storia di Conni, nobil donna sposata con un uomo ricco ma invalido costretto su una sedia a rotelle , che intreccia una relazione con il guardiacaccia della loro tenuta.
Una relazione fatta di incontri furtivi ma di grande passione e attrazione sessuale.
Conni pensava di aver ormai sepolto i propri istinti sessuali, molto accesi quando era una ragazza, ma quando conosce Mellors viene veramente risucchiata dal vortice della passione.

Le scene esplicitamente erotiche sono presenti nel testo ma io non le ho trovate volgari, anzi a mio parere molto vere, sicuramente per l’epoca un romanzo innovativo, anche il solo pensiero che due amanti possano dare dei nomignoli ai propri organi sessuali. Sono andata invece a vedere l’anno della pubblicazione (1928) perché mi ha colpito molto di più il linguaggio che ho trovato estremamente moderno.
I personaggi sono molto ben delineati è solo che, nonostante il libro mi sia piaciuto, non sono riuscita ad affezionarmi a nessuno di loro, il guardiacaccia troppo serio musone un uomo molto chiuso e lei non so mi ha fatto quasi tristezza immaginarmi questa donna , vivere in questa grande tenuta con un marito invalido, probabilmente li ho sentiti molto distanti da me e non sono entrata in sintonia con nessuno di loro, la più “simpatica” è forse l’infermiera del marito .

Un libro che vale la pena leggere e mi sento di consigliare

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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    05 Febbraio, 2012
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un romanzo meravigliosamente sensuale e romantico

Il titolo del libro dice già molto. Da esso si deduce che Lady Connie Chatterley, prima o poi, dovrà cadere fra le braccia di un amante, dovrà essere infedele a suo marito e a chi legge interessa soprattutto il perché ... perché arriva a intraprendere quella relazione. Le motivazioni sono molteplici: il marito invalido, l'infelicità del periodo in cui vive, la decandenza della società, la forza dei sensi che per troppo tempo è rimasta assopita, l'attrazione per un uomo che non appartiene alla sua stessa classe sociale ... ed anche il modo di fare di lui, l'uomo che la conquista, facendola innamorare e riamandola, dando un senso alla sua vita che va oltre il semplice concepimento di un figlio che è il programma originario di Lady Chatterley, la quale, fra tutti gli uomini che frequentano la sua casa, sceglie l'unico che potrebbe renderla anche felice.
Nel corso del libro si scopre che la solitudine di Lady Chatteley fa parte anche del suo amante, il guardacaccia di suo marito, l'ex soldato Oliver Mellors.
Pagina dopo pagina, si scopre che la relazione fra i due protagonisti principali è inevitabile e riempie di colore, gioia e soffrenza le loro vite che, dopo lo scoppio dello scandalo, si scoprono essere i meno perversi della storia, poiché a guidarli, oltre la passione, c'è un amore profondo e viscerale che fa parte della loro stessa anima e niente e nessuno può ostacolarlo.

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padoan.antonio Opinione inserita da padoan.antonio    24 Settembre, 2011
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Bello!

Un bel libro davvero. Lo pensavo di una pornografia assurda, ma le scene pruriginose ce ne sono davvero poche ma che servono a capire l'aspetto dei personaggi.
Lady Chatterly è il controaltare delle eroine della Austin, che andavano in cerca disperatamente di un riscatto sociale di un matrimonio, qui invece si vuole il riscatto sociale con il divorzio.
Si vuole lasciare la dorata società con tutti i suoi confort (anche se le midlands inglesi sembrano un orrore)per abbandonarsi ad un amore carnale. Son finite le favolette, qui la protagonista è una donna con la sua sessualità che sprigiona da tutti i pori che il marito infermo non può soddisfare, nemmeno un produttore teatrale, ma un guardiacaccia si. Non uno stallone ma un uomo, semplice pieno di problemi ma con forza di buttare via tutto per un destino incerto.
Già che cosa accadrà? Il libro si tronca a metà tra il lieto fine e "nuvole nere al'orizzonte"....
E' un romanzo vero, che parla di problemi veri che affliggono questa nostra società... dalla ricerca di lavoro (bellissime son le pagine sui minatori), ai problemi psicologici del marito che sostituisce la sua infermiera con un rapporto paziente/infermiera davvero malato e pericoloso.
La donna qua fugge da tutto questo e riesce a riscattarsi.

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Opinione inserita da Auryn    16 Agosto, 2011

il peggior libro mai letto

Penso proprio che l'amante di lady Chatterly sia un romanzo spregevole. Non ho niente contro i libri che parlano di sesso ma qui la tematica è affrontata nel modo più animalesco possibile, si tratta di un porno fatto libro. Il modo in cui l'autore descrive la psiche umana si allontana dalla realtà rendendola più animale di quanto già non sia. c'è poco altro da aggiungere al di là dal fatto che le tematiche collaterali, che avrebbero forse potuto salvare in angolo questo libro, finiscono per annegare nella staticità e pesantezza assoluta di una narrazione noiosa allo stremo.

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Ginseng666 Opinione inserita da Ginseng666    20 Ottobre, 2010
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Erotismo e passione...

La prima volta che ho letto questo libro avevo diciott'anni..
Una storia di passione ed erotismo che mi entusiasmò e che nonostante le descrizioni risultassero talvolta esplicite e colorite, non mi scandalizzarono per niente.
E' la storia di Constance nobildonna vittima di un matrimonio con un uomo impotente e malato, che si innamora di Malory, il guardiacaccia.
Uomo scontroso ed amareggiato da esperienze di vita passata, egli metterà molto tempo ad abbandonarsi al corteggiamento e alle lusinghe di lei, in cerca di compagnia e appagamento...
I diversi tentativi di sesso, a volte gloriosi, altre volte fallimentari, porteranno entrambi a un connubio amoroso e sessuale, ad una sessualità liberata e finalmente piacevole per tutti e due.
Devo dire che non trovo nulla di scandaloso in questo libro, ma si può affermare sicuramente che Lawrence è il primo autore che riesce a descrivere situazioni sessuali inserite in un contesto di storia sentimentale, e lo fa in modo prodigioso, dignitoso che non scade mai nello squallore della volgarità.
Immeritate quindi le accuse di indecenza che gli sono state mosse, ma forse per il suo spirito innovativo questo grande scrittore non è stato compreso dai suo contemporanei.
Ovviamente consiglio questo libro a tutti, e sopratutto a coloro che vogliono leggere un bel classico sulla letteratura erotica.
Saluti.
Ginseng666

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Indigowitch Opinione inserita da Indigowitch    20 Ottobre, 2010
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Capolavoro indiscusso


Sicuramente l’opera più famosa di Lawrence, non si può dire che “L’amante di Lady Chatterley” sia anche la più letta, o, per lo meno, letta bene.
Contrariamente a quanto ci si possa aspettare, Constance Chatterley non è una donna particolarmente trasgressiva, ma solo una donna infelice. Oliver Mellors, il guardiacaccia, non è un nerboruto stallone che si esprime a monosillabi, ma un uomo introverso e amareggiato dai suoi errori passati.
La storia tra i due nasce per caso, sullo sfondo di un’Inghilterra tramortita dal primo conflitto mondiale e in piena crisi di valori. Lawrence tratteggia un inno alla Vita attraverso la riscoperta del corpo, delle sue sensazioni più elementari e genuine, ma anche attraverso la fusione tra uomo e Natura, sempre più accantonata a causa del progresso e dell’industrializzazione.
Simbolo del demone del progresso è la miniera, fonte di guadagno per la classe dirigente (della quale fa parte il marito di Connie), ma anche un mostro che “ingoia” i minatori, per poi sputarli via deformi e malati.
Per Oliver Mellors conoscere Constance significa riprendere fiducia nella vita e nella Passione tra uomo e donna. Per lei, invece, significherà prendere coscienza non solo del suo desiderio di maternità, ma anche dell’ipocrisia e del vuoto che caratterizza la gente del suo ceto sociale.
Lawrence si fa portavoce di un’epoca, ma anche del difficile rapporto Uomo-Donna, sempre meno spontaneo vuoi per sovrastrutture intellettuali, vuoi per la diffidenza crescente tra un uomo sempre più disinteressato a far felice una donna, e una donna che ha preso coscienza di sé e non accetta più il suo ruolo passivo. Si può rimproverare a Lawrence forse un lieve disinteresse per la questione femminile, ma non lo si può incolpare di ignorare la sensibilità femminile.
Leggendo questo capolavoro indiscusso, mi sono sempre sorpresa della maestria con la quale l’autore riesca a entrare nella testa delle donne e non solo: si percepisce un amore immenso per il Corpo femminile nella sua verità indifesa, senza orpelli e “aggiustamenti”.
Questo romanzo è un invito alla vita, alla Passione pura, e una denuncia contro l’aridità di una società che non comprende la bellezza di un fiore, ed è costretta a usare metafore stantie per esprimerla.
Le tanto chiacchierate scene di sesso non hanno mai il sapore dell'esibizionismo compiaciuto che ritroviamo nella letteratura odierna, ma sono descrizioni schiette della fusione, non sempre facile, di due corpi, e, soprattutto,sono scene impregnate di una delicatezza poetica che non è mai stucchevole.

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