Il gabbiano Jonathan Livingston
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Volare verso l'orizzonte
Ho letto l'edizione con i disegni, molto efficaci, semplici e commoventi.
La storia di un gabbiano che sfida il destino e i suoi compagni e si libera alto nelle volte del cielo, rischiando di precipitare in mare inghiottito dai fluttui.
Un Icaro che per sfidare gli Dei, vola troppo in alto e rischia di bruciarsi cotto dal Sole, ma lo spirito di libertà albeggia nei cuori degli impavidi, e quindi anche il gabbiano protagonista del romanzo, sfida i suoi simili più anziani e saggi e con un ultimo sforzo vola solitario verso il destino.
Sono i classici libri, di poche ma dense pagine, senza troppi preamboli e sofismi. Si viene proiettati nella storia breve e intensa, e in questa edizione illustrata attraverso le immagini, spesso sgranata si ha come la sensazione di essere immersi in quel volo verso l'ignoto.
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Uomini/gabbiani
Un breve sguardo agli uomini, ma con gli occhi di un gabbiano.
Questo può essere il più breve riassunto con cui identificare questo libro; un libro che ha venduto milioni e milioni di copie e ancora consigliatissimo tra le schiere di lettori. Posso dire che, pur apprezzando alcuni dei messaggi che l’opera vuole trasmettere e provando in certi tratti una profonda tenerezza per questi gabbiani così simili a uomini, non l’ho trovata una storia davvero indimenticabile. Non saprei spiegarvi i motivi precisi, ma l’ho trovato un libro che volesse avere l’ambizione di essere simile a “Il piccolo principe”: breve, semplice ma densissimo di significato; tuttavia, non riesce a raggiungere la sua potenza.
Questa storia può dare sicuramente qualche spunto di riflessione, principalmente per quanto riguarda l’essere diversi nel senso di perseguire uno scopo bello e nobile, anche se quest’ultimo è lontano dalla comprensione delle masse; anche se perseguire questo scopo può portare all’emarginazione, alla solitudine. L’ultima parte rappresenta anche una satira amara alla spiritualità ormai perduta degli esseri umani, che non vogliono sentir parlare di Dio oppure, se ci credono, spesso si limitano a rivolgergli delle lodi meccaniche delle quali non capiscono più i motivi.
Il Gabbiano Jonathan Livingston è diverso dagli altri gabbiani dello Stormo. Tutti credono che i gabbiani siano al mondo solo per nutrirsi e tenersi in vita e che il volo sia soltanto un mezzo per perseguire questo scopo. Jonathan la pensa molto diversamente: secondo lui un gabbiano è nato per volare e solo nel volo può trovare la vera felicità. Dunque, giorno dopo giorno si esercita nella disciplina del volo: impara il controllo, impara a volare più veloce di qualsiasi gabbiano abbia mai vissuto su questa Terra; peccato che tutti gli altri gabbiani lo ritengano un pazzo, compresi i suoi genitori, che gli intimano continuamente di lasciar perdere questa sciocchezza del volo e fare quello per cui è venuto al mondo: procurarsi il cibo. Ma l’idea delle masse non può che far vacillare Jonathan soltanto per un momento; proverà a vivere come tutti gli altri gabbiani ma si renderà subito conto che quella vita non fa per lui, che non lo rende felice; che lui è nato per volare e per insegnare agli altri gabbiani che possono avere un obiettivo più nobile da perseguire nella vita. Queste convinzioni gli costeranno care, lo renderanno un Reietto per lo Stormo, ma la cosa fondamentale per Jonathan è non essere un reietto per sé stesso, non rinnegare mai l’unica cosa che può renderlo felice, costi quel che costi.
Magari, un giorno, gli altri capiranno.
“Il gabbiano Jonathan scoprì che la noia e la paura e la rabbia sono le ragioni per cui una vita gabbiano è così breve, e quando quelle furono svanite dai suoi pensieri visse una vita lunga e bella.”
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Tutti noi siamo un po’ il Gabbiano Jonathan
Il romanzo ha davvero un significato intrinseco in ogni suo paragrafo. Bisogna leggerlo con la mentalità adatta, sapendo di non cominciare a leggere una storia in tutto e per tutto realistica, ma una spinta per cercare di superare i propri limiti imposti da una società che cerca di omologare tutte le persone.
Ognuno di noi può raggiungere la sua perfezione, trovare il proprio obiettivo, che non necessariamente è ciò che gli altri vogliono.
Tutti noi siamo un po’ il Gabbiano Jonathan.
La quarta parte del libro, quella inedita, che non faceva parte del romanzo in principio, tratta un altro tema importante: le persone tendono, con il tempo, a dare le proprie interpretazioni, a rendere ciò che è normale qualcosa di mistico, lasciano da parte i veri messaggi per portare avanti una gloria fine a se stessa che, da sola, non serve a nulla rendendo così il messaggio del Gabbiano Jonathan vano.
È un romanzo che rispecchia la società odierna: se sei diverso sei un Reietto, emarginato, ma se abbiamo la volontà di perseguire i nostri sogni, qualsiasi persona può raggiungere risultati incredibili.
Sicuramente ne consiglio la lettura, sebbene a volte tutte le foto del libro rendevano la lettura più difficoltosa dovendo sfogliare più e più volte per trovare di nuovo le parole scritte.
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Al Gabbiano Jonathan che vive nel profondo di noi
Tengo molto a questo libro, probabilmente perché è il primo libro che ricordo a pieno di aver letto, quello che forse ha rappresentato la soglia d’inizio della mia passione per la lettura.
È un libro che ho letto (e riletto) tutto d’un fiato, assaporando l’aria pura, il vento che sferza, la libertà di volare, sensazioni che, vuoi o non vuoi, vengono trasmesse e ti coinvolgono. Jonathan Livingston non è un semplice gabbiano come gli altri dello Stormo, che vivono solo per uno scopo: nutrirsi per poter vivere più a lungo possibile. Jonathan è un gabbiano che scopre la bellezza di volare per il solo piacere di farlo e tende a raggiungere, con il volo, un’ideale di libertà e di perfezione. Diventa così l’esempio di chi è disposto a lottare per i propri sogni, per le proprie convinzioni e per i propri ideali. Di chi è disposto a tutto pur di perseguirli, anziché vivere una vita che non lo soddisfa o, meglio, che non lo rappresenta. Attraverso le parole di Jonathan, i suoi voli acrobatici, le planate e gli schianti, impariamo ciò che per lui diventa un modo di vivere: la ricerca della perfezione, il desiderio di migliorarsi e di apprendere sempre di più. Ed è questo che ci porta ad essere individui liberi, “senza limiti né limitazioni”, o, meglio, individui che tendono sempre a superarli, i limiti, in quanto possiamo sempre migliorarci, passando ad uno “stadio di vita” successivo, con altre prove, altri limiti. Siamo liberi di sognare, osare e...”volare”. Volare sempre più in alto perché, come dice il proverbio più volte ripetuto nel libro, “più alto vola il gabbiano, più vede lontano”.
Questo è Jonathan e, spesso, dobbiamo seguire i suoi consigli, i suoi insegnamenti, perché, in fondo, esiste sempre un gabbiano Jonathan dentro di noi, che vola e...sogna!
È un libro che consiglio assolutamente a tutti, a chi vuole “volare” e a chi di meno, a chi è un po’ scettico sul fatto di leggere la storia di un gabbiano e a chi invece è incuriosito dalla storia del gabbiano. Il mio consiglio è di assaporarlo e cercare di comprenderlo a fondo, non fermandosi all’evidenza, alla storia di un semplice gabbiano a cui piace volare.
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Un capolavoro intramontabile
Questo libro mi è stato consigliato da molti amici, finche una di esse per Natale me lo ha regalato.
Devo ammettere che all'inizio ero un po' scettico, ma da subito mi ha conquistato per la sua piacevolezza, la sua semplicità, in fondo Jonathan siamo un po' tutti noi, tutti noi quando andiamo contro tutto e tutti pur di far valere le nostre idee.
Ritengo sia un'opera senza tempo, in fondo pagina dopo pagina le vicende di Jonathan ci conquistano e le sentiamo nostre.
Forse questo è il segreto del suo immenso successo.
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Il Gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach
Ho letto questo romanzo in diversi periodi della mia vita. Ora lo sto leggendo insieme a mio figlio di nove anni e devo dire che, come sempre, su di me ha sempre il suo fascino: ritengo che dovrebbe essere presente nella biblioteca di ciascuna famiglia. E' il romanzo simbolo di chi ha il coraggio di seguire la propria legge interiore e di non uniformarsi al coro. Jonathan non vuole seguire la massa: lui aspira ad un'idea di libertà assuluta e di perfezione. Ha il desiderio di distinguersi e di lottare per ciò che vuole raggiungere: la perfezione assoluta. Questo gabbiano non vuole dipendere dal giudizio e dalle opinioni degli altri; quello che conta è solo ciò che lui desidera e ciò a cui lui anela. Jonathan non vola per procurarsi il cibo, non vuole sopravvivere: lui vuole vivere. Vivere per superare il momento presente e proiettarsi nel futuro, nello spazio e nel tempo. Penso che ogni genitore dovrebbe leggerlo ai figli, alle soglie della loro adolescenza: per insegnare loro ad essere se stessi e non aver paura di ciò che si pensa e di ciò che si è.
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Senza ritorno se non in volo
Stormi di gabbiani fendono l'aria ombreggiando il mare, il loro movimento e' orientato verso un unico scopo : il nutrimento. Volare per mangiare, mangiare per vivere e' la regola della natura e nessuno puo' sottrarsi.
Quasi nessuno.
Jonathan Livingston e' un gabbiano differente, che emerge dalla massa e dalla massa viene scacciato per la sua diversita'. Lui non vuole che il volo sia solo un mezzo, lui desidera che il volo sia il suo tutto. Il suo sogno, la sua passione, il suo paradiso. Librarsi nell'aria per raggiungere velocita' sempre piu' incredibili, piroettare senza ritegno, volare di giorno , di notte, impegno e fatica sul filo dell'oceano o in alta quota. Se il prezzo di lavorare ad un sogno e' la solitudine, Jonathan accetta di essere solo, essa e' pegno da pagare contro l'omologazione. E chissa' che un giorno anche gli altri gabbiani non seguano l'esempio del vecchio compagno.
Gradevole racconto di veloce lettura, la scrittura e' molto semplice ed orecchiabile, il libro e' un vero inno alla liberta'. Che entusiasmi o meno , esso trasporta privi di peso ed incoronati di piume su in alto nel cielo a fendere l'aria in un tenue orizzonte turchino di nuvole sopra, in un intenso letto blu di onde sotto, per vivere godendo delle proprie capacita' esortando ad esprimere ogni peculiarita' al massimo, senza sentirci costretti nei canoni della massa.
Ne resta un forte profumo di sale, di aria e soprattutto di menta piperita. Quella che ti sale su per le narici e libera le vie respiratorie facendoti sentire piu' pulito, piu' leggero, piu' libero che mai in un viaggio senza ritorno, senza ritorno se non in volo.
Avevo aspettative molto alte in parte disattese nello stile di scrittura che non mi ha entusiasmata, ecco spiegato il voto moderato. resta comunque una piacevole esperienza per il contenuto ed il messaggio intrinseco. Buona lettura.
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Volare per il gusto di volare
Un anno fa (era il 1° settembre 2012) mi ha molto colpito la notizia dell’incidente a Richard Bach, l’autore de “Il gabbiano Jonathan Livingstone”, un cult degli anni settanta, una lettura allora d’obbligo nel clima post sessantottino, sussulto di spiritualità e prodromo della new age. Oggi “il gabbiano” è divenuto un classico.
Bach fu pilota riservista per l’US Air Force e pilota acrobatico (e come non pensare a un altro pilota-scrittore, l’Antoine de Saint Exupéry del Petit Prince?): dalla sua esperienza di aviatore trasse spunti per scrivere manuali tecnici di volo e le successive opere di narrativa, tra le quali “il gabbiano “per l’appunto.
La fiaba di Jonathan è sempre stata considerata una metafora: secondo l’interpretazione prevalente le vicende del gabbiano rappresentano la tensione alla perfezione (“Puoi arrivare da qualsiasi parte, nello spazio e nel tempo, dovunque tu desideri”), la purezza del pensiero (“Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola.”), la ricerca della felicità (“Se superi il tempo e lo spazio, non vi sarà nient'altro che l'Adesso e il Qui, il Qui e l'Adesso”), il rifiuto del conformismo (“Bisogna esercitarsi a discernere il vero gabbiano, a vedere la bontà che c'è in ognuno, e aiutarli a scoprirla da se stessi, in se stessi. È questo che intendo io per amore. E ci provi anche gusto, una volta afferrato lo spirito del gioco”). E molto altro.
L’incidente aereo del 2012 è accaduto mentre lo scrittore si stava recando da un amico sull'isola di san Juan: durante l'atterraggio l’idrovolante ha agganciato un cavo elettrico.
Questa notizia mi ha ispirato l’idea di una lettura del “gabbiano” più aderente alle parole del racconto nella considerazione che troppo spesso, nelle cose, ricerchiamo significati reconditi o nascosti. Senza pensare che le cose, in fondo, potrebbero anche essere nient’altro che quello che sono: allora il volo di Jonathan rimane il volo di un gabbiano e il mondo superiore che Jonathan raggiunge non è un ideale, ma una dimensione reale (“Il paradiso non è un luogo. Non si trova nello spazio, e neanche nel tempo. Il paradiso è essere perfetti”).
In questa prospettiva, rileggere l’opera spogliandosi delle sovrastrutture culturali significa assaporare il piacere – anche soltanto mentale - di volare, librarsi, imparare tecniche di sospensione, cabrare e planare, sperando – in un’attività che sembra negata all’uomo sul piano fisico – di poter essere finalmente liberi e felici.
Per la cronaca, dopo quattro mesi dal terribile incidente, Richard Bach è stato dimesso dall'ospedale e ha dichiarato che da questa esperienza ha tratto l'ispirazione per il completamento della quarta parte de “Il gabbiano Jonathan Livingstone”. Come dire che il gabbiano perde qualche penna, ma non il vizio!
Bruno Elpis
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VA LETTO NEL MOMENTO GIUSTO
Mi è capitato nelle mani alcuni giorni fa. Nel frattempo, da chissà quanti anni, questo tesoro era riposto in una vetrina del mio salotto, assieme a qualche altro libro molto datato, bicchieri e soprammobili. Ne ero a conoscenza di questo titolo, non ne conoscevo il contenuto ma poco importava, non lo avrei letto lo stesso. Poche pagine, un gabbiano protagonista che parla...Mi sembrava una favola per bambini. Ho 25 anni, e se dico che questo libro VA LETTO NEL MOMENTO GIUSTO intendo dire appunto che ci deve essere quella fiammella di speranza e di forza interiore che sta piano piano crescendo. Se lo avessi letto l'anno scorso non avrei capito il messaggio, non avrei nemmeno reagito positivamente perchè il contenuto non trovava nulla su cui attraccare nel mio cuore. Da poco infatti ho un sogno, non quello di volare, beninteso, ma uno di quei sogni che davvero ci credi, e che davvero serve lavoro per realizzarlo. Con la maturità dell'età sono riuscito a capire e fare mio il contenuto della storia. Ripeto, non ho amato e preso come regola di vita questo libro per il motivo che ho 25 anni, ma l'ho amato e riesco a mettere in pratica il messaggio perchè sotto ho un sogno da realizzare. Il gabbiano Jonathan sono io, o tu se in questo caso hai un sogno e lo spero per te, e mi ritrovo in tutto. Sembro pazzo agli occhi di chi si accontenta alla routine. Vengo escluso da chi si fossilizza sulla routine, perchè io adesso provoco domande a loro, li faccio mettere nelle condizioni di alzarsi dalla poltrona e guardare il cielo. Io li disturbo, non tutti hanno voglia di imparare. Non tutti hanno voglia di migliorarsi e trovare se stessi in se stessi. Per loro meglio guardare fuori, perciò deresponsabilizza ogni missione perchè tutto influenzato da fattori esterni, per loro. Invece il gabbiano vola e vede la visuale da un'altra prospettiva, lui non ha più la noia, la monotonia. Se anche tu hai questo desiderio, piccolo o forte chessìa, leggi questa storia e imparerai come me a lavorare con speranza per raggiungere qualcosa di sublime, vero e concreto. E ricorda : Più alto vola il gabbiano e più vede lontano.
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Bello ma...
Spinto da una miriade di persone che mi hanno consigliato di leggere questo libro ho colto l'occasione per farmelo prestare ed eccomi qui. Ragazzi giuro che non leggerò mai più un libro che mi consigliano a palla tutti quanti! Perché così facendo le mie aspettative mi rovinano sistematicamente il libro! Così è successo con L'alchimista e così è successo con questo! Tuttavia il libro è bello, il messaggio che manda è meraviglioso ma.... mi aspettavo di più!!! I limiti non esistono, esistono soltanto per chi non riesce a vedere oltre. Tutto ciò che è definibile è un limite... Sarà che sono acido in questo periodo ma mi aspettavo decisamente di più... tuttavia consiglio!
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Limite è solo una parola
Ho comprato questo libro per saziare la mia sete di classici; a volte ci sono quei periodi in cui vuoi leggere solo quelli come per riempire una lacuna lasciata dalle ultime novità letterarie, magari non proprio allettanti. Ecco, è successo questo quando ho comprato questo libriccino: sapevo che era un libro molto famoso ed era stato un successo di pubblico e di critica, ma quando leggo libri del genere cerco di non prestarci attenzione, cerco di andare a mente sgombra.
All'inizio mi sembrava una favola molto carina e innocente, magari da leggere al bambino prima di andare a dormire.
Sono rimasta piacevolmente sorpresa, invece, nello scoprire che si trattava molto più di questo. Il Gabbiano Jonathan Livingston [Jonathan Livingston Seagull in lingua originale] non è solo la storia del gabbiano che è uscito dal gruppo, che invece di seguire il loro motto "si vola per mangiare" e rimpinzarsi, preferisce imparare l'arte raffinata del volo. Cosa che lo fa cacciare, lo trasforma in un Reietto. Ma là dove sembra esserci il vuoto, ci sono invece altri gabbiani che proprio come lui sono stati cacciati perché preferivano imparare e scoprire nuovi mondi invece che seguire un percorso che era già tracciato.
Un racconto breve, è vero, ma denso di quella filosofia che a volte nei libri di adesso viene a mancare. Sappiamo di essere limitati, ma pensare ogni giorno a questi limiti non ci porterà da nessuna parte, anzi ci farà cadere nella paura e nell'incertezza della possibilità - quella creatura abominevole che a Kierkegaard faceva tanta paura.
Se non si pensa a ciò che ci frena, allora tutto sembra diventare più facile. Anche volare, ignorando imposizioni, limiti e "gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede".
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MI HA PORTATO SU ... E NON MI HA LASCIATO CADERE.
Ho scritto il titolo, ovviamente facendo riferimento alla canzone di Giorgia e Jovanotti " Tu mi porti su e poi mi lasci cadere"...l'abbinamento m'è venuto del tutto spontaneo.
Questo libro mi è stato descritto da alcuni conoscenti come un libro per ragazzi; a lettura ultimata io direi che sono d'accordo, ma aggiungerei che è anche per tutti coloro che sono in qualche modo rimasti dentro, un po' adolescenti, per loro fortuna.
Scorrevole, di facilissima lettura offre contenuti a me cari.
Ho accompagnato nel suo percorso il gabbiano Jonathan che, di animo inquieto, ha seguito il fuoco della sua passione per il volo; si è dimostrato anticonformista e con incoscienza ha deciso di affrontare la nuova esperienza con tutta la sua intelligenza e abilità ...verso l'ignoto, alla folle ricerca di potenza, gioia e libertà.
Non era capace di vivere come gli altri una vita semplice e scontata, da sopravvissuto tra noia e paura; in lui ardeva l'anelito a lanciarsi in imprese miranti a superare i propri limiti.
Conscio del fatto che i suoi occhi vedevano solo ciò che è limitato, ha iniziato a guardare oltre, a capire che "più alto vola il gabbiano e più vede lontano"... e a lui stava troppo stretto il volare basso.
Credendo in se stesso e fidandosi delle proprie capacità, ha raggiunto l'obiettivo di volare "qui e ora".
E poi quando credeva d'aver raggiunto l'apice del suo percorso, diventa consapevole che quello non è che l'inizio: è il momento della condivisione con gli altri. Capisce l'importanza di dover insegnare agli altri gabbiani i suoi apprendimenti, ad avviarli ad avere fiducia, ad adeguarsi a se stessi, a superare un po' alla volta i propri limiti, consci che il corpo non è che "un grumo di pensieri" e che si può andare ben oltre la sua limitatezza.
Ne nasce un grande amore verso il prossimo, che ha sempre del buono; basta solo aiutarlo con pazienza a trovarlo.
E non importa se vieni giudicato un demonio o un dio, perchè sei riuscito in cose in cui gli altri non sono arrivati; l'insegnamento e l'esempio saranno le risposte più efficaci a tali dimostranze scetticismi vari.
Jonathan ha avuto il privilegio e il dono raro e speciale ( e come lui anche altri gabbiani) di sapersi elevare a livelli più alti...e chi ha questi talenti è bene che li seguano e li sviluppino, diventando poi naturalmente ... positivamente contagiosi per tutti.
A conclusione della lettura, mi è tornata in mente una frase bellissima, che mi ha scritto un poeta che ho conosciuto molti anni fa. La frase è: "Le anime che parlano lo stesso linguaggio, volano insieme in altre dimensioni"
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VOLARE E' UN PO' COME VIVERE
Libro bellissimo che si legge tutto d'un fiato. Il tema è quello della libertà e del desiderio di sviluppare le proprie capacità e comprendere il senso della propria vita. Delizioso!
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Il prezzo della libertà.
Ci sono libri di cui fare una semplice recensione diventa superfluo e inutile.
"Il gabbiano Jonathan Livingston" è uno di questi.
Non servono grandi spiegazioni.
Sta tutto lì in quelle meravigliose 103 pagine che incantano il lettore e lo portano lassù.
A librarsi nel cuore dell'azzurro, assieme allo stormo Buonappetito.
Jonathan Livingston non è un gabbiano come tutti gli altri.
Jonathan Livingston è la rappresentazione dell'uomo moderno, incatenato nella quotidianità, che perde di vista il piacere quotidiano di godere delle piccole cose, e di essere prima di tutto un individuo libero. Una semplice metafora che riflette la condizione umana troppo spesso costretta in schemi e ruoli ingessati da non lasciar spazio alla fantasia, alle aspirazioni e ai sogni.
Jonathan Livingston è la scoperta dela bellezza del librarsi nel cielo. La bellezza degli spazi sterminati e dei cieli azzurri, la luce e il tepore di una giornata di sole, una brezza di vento e il mare spumeggiante.
A cosa saresti disposto a rinuciare per godere pienamente di queste piccole meraviglie?
Quanto pagheresti per una dose di libertà?
"Ed egli imparò a volare, e non si rammaricava per il prezzo che aveva dovuto pagare.
Scoprì che erano la noia e la paura e la rabbia a rendere così breve la vita di un gabbiano."
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Il gabbiano Jonathan Livingston
“Al vero gabbiano Jonathan Livingston che vive nel profondo di noi”
E’ così che inizia il breve romanzo di Richard Bach; un romanzo che racconta la storia di un gabbiano che si sente diverso dagli altri, che non vuole solo appartenere al branco, ma vuole essere qualcosa di più.
Nel leggere questo romanzo, potrà ad alcuni apparire come una storiella, ma è necessario fare uno sforzo in più e guardare oltre le parole, leggere tra le righe.
È facile comprendere subito che si tratta di una metafora, è per questo che nel recensire questo libro, non svelerò molto della storia in sé, perché il vero obiettivo della “penna” usata da Bach è quello di far comprendere una massima se così può chiamarsi, lasciare un insegnamento, ovvero: quanto sia importante vivere pienamente le proprie passioni, anche quando non vengono comprese o condivise mostrandoci il sentimento di libertà che è insito in ognuno di noi, sentimento che non deve essere trascurato, ma che va curato per farci sentire appagati.
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Liberi di volare
Il gabbiano Jonathan Livingston è un libro molto breve con un significato molto profondo. La storia del gabbiano può essere interpretata come la metafora dell'uomo chiamato ad uscire dalla propria routine, dal conformismo, dalle regole sociali, che costituiscono una "prigione", per inseguire i propri sogni, credendo nelle proprie capacità, anche a costo di sfidare tutti. La tenacia, la passione, l'abnegazione sono le armi primarie per liberarsi dalle catene e raggiungere la "libertà", intesa come raggiungimento della felicità.
A parte il significato, il libro l'ho trovato abbastanza noioso. Lo stile è semplice ed efficace, ma la storia latita e nonostante le poche pagine si perde la voglia di terminare il libro.
Consigliato a chi cerca un testo profondo, per riflettere sulla vita, senza grandi aspettative sulla storia.
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Un classico
Anche se l’ho letto più volte nel corso degli anni, amo riprendere in mano questo piccolo libro magico, per volare un po’ sulle ali di Jonathan e sentirmi leggera come lui.
È questo l’effetto che mi fa ogni volta: assorbo attraverso la parola scritta e le immagini un po’ della determinazione, della fede, della forza di volontà, della fiducia nei propri mezzi e del sogno che Jonathan insegue.
Si legge in un lampo, opera di poche pagine, ma lascia dentro la scia delle correnti d’aria che sostengono le ali, la tristezza del rifiuto, l’esaltazione del volo, l’immenso silenzio delle altezze più impervie, il brivido del rischio e l’esaltazione della vittoria.
Il giovane gabbiano col cuore d’aquila è per me un toccasana contro la tristezza, la rassegnazione, il tempo che passa e la banalità della vita quotidiana: volando con lui recupero le forze e la voglia di provarci, di impegnarmi per cambiare, per conquistare il futuro che sognai e che ho finito col perdere per strada.
Trovo ingiusto relegare quest'opera ad una lettura da scuola media, perchè contiene messaggi positivi per tutte le età.
“Chissà perché,” si arrovellava Jonathan “la cosa più difficile del mondo è convincere un uccello che egli è libero? E che può dimostrarlo a se stesso, solo che ci metta un po’ di buona volontà? La libertà basta solo esercitarla. Ma perché? Perché dev’essere tanto difficile?”
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Il Gabbiano
E' un libro piccolo e piacevole, si legge in non più di due ore, nonostante tutto si rischia di non arrivare alla fine del libro se non siamo dell'umore giusto, perché se non abbiamo intenzione di riflettere sulla vita, allora è inutile aprire il libro, se non crediamo in queste cose il rischio è che non vi piaccia...ma mai dire mai, potrebbe anche colpirvi in maniera piacevole. E' un libro che, come si capisce dal titolo, parla di un gabbiano, un gabbiano diverso da tutti gli altri. A Jonathan non interessa solo mangiare, come gli altri gabbiani, a lui piace volare, librarsi in aria e superare i suoi limiti, anzi a Jonathan piace spostare sempre il limite un po' più in là, mentre gli altri lo criticano, lui seguendo la sua rotta è felice.
Ad impreziosire ancora di più questo piccolo libro c'è una serie di fotografie sui gabbbiani il che rende il libro veramente strepitoso
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cara libertà...
Nel mio libro di lettura delle elementari, c’erano delle parti tratte da questo libro. Forse perché è stato il mio periodo più spensierato e sereno, dentro di me associo “Il gabbiano Jonathan Livingston” alla più pura espressione della parola “libertà”. Una volta adulta (e con prole), l’ho voluto cercare per ritrovare un pochino di quella spensieratezza… e non mi ha delusa!
Nella colonia di gabbiani, dove il volo è solo un mezzo per procurarsi cibo, Jonathan vuole perfezionarlo sempre più, fino a farlo diventare un’opera d’arte. E come quegli artigiani che cesellano finemente anche il più umile dei calici, facendolo diventare un’eccellenza, così Jonathan si allena, prova, tra fallimenti e successi, a creare il volo perfetto.
Ti trascina così nella sua ricerca della gioia pura, data dal cercare di fare bene ciò che dà libertà al proprio cuore.
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libero
Un romanzo che si legge in meno di un' ora ma che lascia un segno profondo, spinge ad interrogarsi sulla propria esistenza. La storia in sè è semplice : Jonathan Livingston è un gabbiano che lascia il suo stormo per imparare a volare con sempre maggiore abilità.
Il distinguersi dalla massa, il cercare di crescere intelletualmente sempre più, fanno di questo romanzo un pungolo per noi che viviamo in una società che ci spinge sempre più all'omologazione, miope di fronte ai veri valori.
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Si può dare di più
Leggere questo libro significa lasciarsi andare tra le righe e librarsi nell'aria con Jonathan. Il gabbiano Jonathan Livingston è il simbolo del proprio io. Anche se in contro tendenza con la realtà stessa questo racconto ci sprona a una più attenta analisi di sé e ci insegna di non lasciarci soffocare dai limiti che la vita ci impone.
E' un libro semplice e piacevole, a tratti emozionanti,un gabbiano che vuole superarsi,che vuole ottenere di più dalla sua misera esistenza. Una storia bella, una lettura breve ma non per questo meno profonda.
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Il gabbiano Jonathan Livingston
Non si può commentare il contenuto di un libro ovviamnete scritto con l'intento di spiegare cosa significa la libertà di vivere liberi, una libertà innocente e sincera...
Lo stile è scorrevolissimo un libro i cui contenuti vanno letti per rendersi conto di come potrebbe essere davvero bella la nostra vita.
Di indubbia piacevolezza, se ne consiglia la somministrazione in più dosi massicce a tutti i lettori di tutte le età.
Davvero un libro immancabile in una biblioteca che si rispetti.
Buona lettura.
Vorrei ringraziare l'amico Michele, il quale un giorno mi ha avvicinato dicendomi: "Questo è il mio regalo per il tuo compleanno".
Syd
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E andareeeee...lontanooooooo....
Il gabbiano Jonathan è un mio compagno di vita da almeno quindici anni...mia madre l'aveva fatto dipingere sulla vetrata della cucina, così che io e mio fratello potessimo crescere e un giorno spiccare il volo e sentirci liberi.
E' la metafora della libertà, non solo fisica, ma mentale. E' il sogno della libertà di pensiero, di espressione, di essere quel che siamo, alla faccia della massa che non ha il coraggio e lo spirito di inseguire quello che di diverso magari può renderci felici.
Consigliato a tutti.
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Siamo noi
Il gabbiano siamo noi.
Noi che non vogliamo più seguire la massa, ma che vogliamo pensare con la nostra testa, che impariamo a volare e ad amare il volo per la sua insita bellezza.
Che ci liberiamo dalle pastoie del conformismo che la società cerca di ritagliarci addosso per omologarci. Alla ricerca finalmente di ideali che siano stati scelti da noi!
Il gabbiano siamo noi, con la nostra fantasia che non si può contenere e che vola alta.
Assolutamente da leggere e mandare a memoria.
E tramandare ai figli e ai nipoti!
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