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Un capolavoro di Kafka
Ho sempre amato questo racconto che, ad ogni nuova lettura, mi ha offerto sempre nuovi temi su cui riflettere.
L'inizio è straordinario: nessun antefatto , Gregor Samsa si sveglia trasformato in un ributtante insetto, e questa metamorfosi lo rende totalmente diverso dalla sua famiglia e dai suoi simili, che non lo accettano, lo allontanano , lo costringono alla morte.
Penso che vi sia molto di autobiografico in queste pagine, sia pure trasfigurato entro la trama del racconto.Bisognerebbe far ricorso ai Diari o alla lettera al padre, mai a lui inviata .
Franz Kafka si sentiva un diverso soprattutto a causa dei rapporti tormentati col padre. Questi era di corporatura atletica , orgoglioso della propria prestanza fisica , dedito con successo al commercio, ostile alla vocazione letteraria del figlio, sempre pronto a rinfacciargli i sacrifici fatti per lui e per la famiglia , un uomo senza alcuna finezza psicologica ,anzi dotato di un carattere dispotico con cui rendeva succubi i suoi familiari. Franz , invece, era molto delicato di salute,spesso malato,altissimo, molto magro, di aspetto gracile, timido,ipersensibile, afflitto da molti complessi , costretto dal padre ad una professione che odiava, dedito alla scrittura con assoluta dedizione, nei momenti strappati al lavoro, ed insieme con una sorta di reticenza. In una parola, Kafka è Gregor Samsa e si comprende che si è sempre sentito come l'insetto della Metamorfosi nei suoi rapporti con la famiglia di origine e con il padre in particolare.
Ho voluto mettere in luce questi dati realativi alla tormentata biografia di Kafka, perché li ho ritenuti utili alla comprensione di questo angoscioso capolavoro.