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'Addio giovinezza'
"Lily Bart era vittima della società che l'aveva prodotta" . "Era stata allevata per fini ornamentali", "paragonabile a un fiore raro coltivato per un'esposizione".
Apparteneva socialmente alla 'creme de la creme', ma non era ricca. Faceva di tutto per inserirsi adeguatamente; spendeva molto, sicuramente al di sopra delle sue possibilità.
Era considerata bellissima, di inconsueta eleganza e finezza; colta, intelligente e di morigerata amabilità.
A 29 anni un mesto rintocco le faceva intravedere l'orlo del baratro. E lo specchio le rimandava l'immagine del tramonto della sua primavera.
Poi c'era dell'altro ... E ci sono cose che feriscono "profondamente, al di sotto della propria superficie dell'orgoglio".
Libro che raccolse i primi elogi diffusi per un'autrice destinata alla celebrità. C'è critica sociale. un po' di paleo-femminismo ...
Il punto forte è però la scrittura già di una bellezza letteraria assai gradevole.
Il punto debole è invece la struttura del testo che non presenta certo quell'incisività riscontrabile poi in "L'età dell'innocenza" : questo soffermarsi su tanti accadimenti minori non giova affatto alla coesione narrativa col rallentamento dell'auspicato decollo della storia narrata.
Indicazioni utili
classici